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P A G I N A

LA MIA MEMORIA, OGGI

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 La consapevolezza del proprio percorso.  

Casella di testo: Oggi è proprio una bellissima giornata! Guardo la mia casa inondata di sole, e… godo di questa luce, ma una gioia in più è che sento di goderne. 
Ho lasciato scorrere tanto della vita senza godere del sole che splendeva fuori, tanto era il buio che avevo dentro.
Quando siamo nell’ignoranza, anzi quando io ero nell’ignoranza non mi rendevo conto di ciò che avevo. E non parlo solo delle cose materiali, parlo specialmente dei sentimenti, parlo delle persone che avevo accanto e che non riconoscevo, perché le guardavo con gli occhi dell’incomprensione, del pregiudizio e degli impedimenti che mi creavo.
Non avrei potuto andare oltre perché con quegli occhi non potevo vedere il mondo racchiuso in ognuno di loro. Ma con gli occhi di oggi sì! Riuscire a vedere ciò che non vedevo allora, di quelle stesse persone a cui non ho mai teso la mano, riuscire a sentire che qualcosa cambiava in me…è stato come l’abbraccio che non conoscevo, che non mi ero mai data. L’aver corretto la memoria, l’aver compreso che ero io a cambiare…è stata la cosa più bella, più grande e più appagante che io abbia mai vissuto. Un dono altissimo che mi riempie costantemente.
Nella mia memoria c’era tanto dolore non compreso, che non avrei mai affrontato se non avessi avuto vicino una persona come Carla che per anni, rispettando i miei tempi, le frenate dei miei NO, la mia convinzione radicata di essere io la vittima, e poi i sensi di colpa nascosti che mi torturavano in silenzio, non so che ne sarebbe stato di me.
Insomma, che a nessuno venga in mente di riuscire a farcela da solo. La colpa è sempre degli altri e noi vogliamo sempre salvarci. Io ero bravissima in questo e ci credevo! La colpa non la vuole nessuno. Ma parlare di “colpa” non è da Ricerca. Ha un significato pericoloso se non c’è la comprensione. Arrivare a comprendere. Questa è Ricerca. Siamo talmente abituati invece alla ricerca del colpevole che poi va punito, che, piuttosto di niente, ci facciamo venire i sensi di colpa e non c’è punizione più grande. Insomma, questa colpa, sia prima che dopo, ce la troviamo sempre fra i piedi. Siamo sempre noi a crearci la sofferenza. Anche qui sono bravissima! Il grande senso di colpa che mi sono creata, moltiplicato per il numero delle persone che non ho amato, rischiava di vanificare in parte ciò che di grande avevo compreso. E ci ho dovuto lavorare parecchio.
Questa è la mia esperienza, l’esperienza della mia Ricerca, la ricerca della verità dentro di me. Una cosa così grande che per me ha quasi del Soprannaturale, ma nello stesso tempo “naturale” perché legata alla mia natura, quella vera. Pulire la memoria lo sento come tornare alla mia vera natura, quella per cui sono stata creata. Quindi “al lavoro!” E se c’è un lavoro che dà frutti è proprio questo!
Mi sento come una pianta sempreverde, in continua vegetazione.
                    Rosanna
N.ro:  2
Anno: 20°
Data: 27.07.27
 
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