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Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003.

Numero: 1

Anno: 20°

Data: 2021.06.01

Pagina: 1

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Carla Orfano De Rolandis

Mi sono chiesta perché l’essere umano impiega tanto del suo tempo alle falsità e cosi poco per conoscere la verità. È chiaro che non si comprende “il tempo”.

Il tempo scorre, passa attimo dopo attimo, giorno dopo giorno e si trasforma in millenni. Anche la nostra vita è legata al tempo: ma come la trascorriamo? Siamo molto attenti ad osservare fuori di noi ; a giudicare, guardare cosa fanno gli altri, desiderare le cose altrui, invidiare, possedere. Questa è per quasi tutti gli esseri umani, la quotidianità. Solo rare persone non sprecano il tempo in questo modo inutile di vivere. Si, perché guardando sempre gli altri, dimentichiamo noi, noi stessi. Ma cosa volevano dirci i grandi del passato con la frase “conosci te stesso” . la nostra vita ha un tempo, come tutta la materia che esiste sulla terra. È solo la nostra verità interiore che è senza tempo.

Le piante hanno un tempo di vita, gli insetti pure, i fiori, gli animali, e noi ci siamo abituati a ciò, tutti lo sappiamo, è scontato! Nell’uomo però, non manca normalmente la riflessione che anche egli è materia ed ha un tempo per vivere, e lo spreca senza conoscere se stesso. Diamo tutto per scontato! Ciò che viviamo lo buttiamo dietro le spalle, è passato, come se non ci appartenesse più.

Ma ciò che viviamo rimane in noi: siamo memoria! Essa è piena del nostro vivere, di tutto ciò che crediamo non ci appartenga più perché è del passato. La memoria siamo noi con tutto il passato ed il presente: è il nostro registratore.

Siamo molto bravi nel trasformare pure il presente anche dopo pochi minuti nel passato in base alla nostra capacità di giudicarci. In questo modo non viviamo nella consapevolezza del presente e neppure nel passato. Se siamo nati su questa terra abbiamo un compito; la nostra evoluzione è solo e soltanto nella capacità di comprendere l’evoluzione della nostra coscienza.

La persona sveglia che comprende ciò, non si lascia dominare da nessuno! Noi siamo nati per evolvere e nessuno lo può fare al posto mio, tuo, suo. Ognuno dovrebbe essere padrone della propria esistenza. Ciò non significa estraniarsi dalla società, ma vivere pienamente in essa.

È proprio così che si può crescere e conoscere se stessi. “Cosa significa me stesso”.

Sarebbe molto semplice se non avessimo mille condizionamenti! Ogni essere umano ha nella memoria, la sua invidia, la competizione, il potere, le delusioni, gli affetti le gioie e le sue realizzazioni. Guardarsi dentro e cercare di non ripetere gli stessi errori, ciò significa alleggerire la memoria. Ogni volta che la persona si nasconde una menzogna, avviene un fenomeno a lei ignoto.

Sapendo, conoscendo la propria menzogna, si riproducono nella memoria fotocopie, fotocopie del suo pensiero che lo sa solo lei e pensa di essere al sicure perché gli altri, non possono vedere ciò che contiene la sua memoria. Grande inganno! Conoscere se stessi è lo scopo e l’evoluzione dell’esistenza umana. Lo vediamo, non siamo più nell’età della pietra e l’essere umano ha avuto la propria evoluzione. Mi sorge però una domanda: come mai le invidie, le competizioni, il potere sull’altro, la cattiveria, gioie e dolori, malgrado siano trascorsi milioni e milioni di anni che l’uomo è su questa terra, esistono sempre gli stessi errori? Competizione, guerre, anche se con armi più sofisticate, ma sono sempre guerre, un uomo contro un altro. Ma veramente l’evoluzione sono i grattaceli i dipinti, la musica, le cose buone che l’uomo ha fatto? Certo anche ciò fa parte del conoscere noi stessi, queste sono le qualità che portano evoluzione nell’uomo. Dobbiamo pulire la memoria del male che contiene, farla diventare solo positiva. In questo modo la coscienza può risplendere, non è semplice pulire la memoria senza una guida che conosce il percorso perché siamo bravissimi a mentire a noi stessi, attraverso le nostre convinzioni e falsità. Siamo veramente più evoluti ? malgrado le grandezze costruite all’esterno, l’uomo conosce poco se stesso, è povero di amore. Si salvano i grandi che ci sono riusciti e ci hanno lasciato il loro pensiero. Cerchiamo di comprendere la loro grandezza: quello è amore, esso non è all’esterno di noi, ma in noi; il grande sconosciuto: L’AMORE.

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