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            | Ego Filosofia: leggi il giornale EGO:
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              |  Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
 
  
  
    
      | Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
        - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793 Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
        Torino n° 5671 del 13/02/2003
 |  N° 3  anno 19° -
Dicembre
2020 - Gennaio 2021     
 |  PAGINA 8 
 
          
            
              |    "La libertà non è un regalo: è una
                conquista"  
                 Asa Philip Randolph
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 Tutto rimane nella nostra memoria
 Per questo è importante "pulirla"
 Lavoro profondo
 Scrivo i miei pensieri che navigano nel nulla, navigano in ciò che ho dentro la mia memoria, navigano senza tregua e continuano a creare senza sapere dove vanno, senza sapere il perché.Loro sono una energia senza coda ne testa.
 Creano e noi ci siamo dentro, creano sempre delle carenze e noi cerchiamo di riempire le nostre carenze.
 Creano dei desideri e noi cerchiamo di viverli.
 Creano di continuo, si muovono senza sosta. Non importa ciò che creano per loro è  l'importante il movimento.
 Uno se non vive, non si rende conto che loro sono dei continui creatori nel farci credere, che ci manca sempre qualcosa, oppure farci sentire che se non ci fosse questo o quell'altro noi staremmo bene.
 Questa continua ripetizione dei nostri pensieri, hanno tutta la nostra attenzione, fin quando a forza di ripeterli non ti rendi conto che il loro compito è sempre creare qualcosa, un luogo, una mancanza, una sofferenza ma soprattutto con la paura che loro possono creare in santa pace.
 Una volta avvolto bene dalla paura, si muove, senza che tu la possa vedere, perché sta dominandoci.
 L’uomo non vede più.
 
 
        
        Peppino
           
   Risolvendo le cose si fa esperienza, mai arrendersi
 Le cose arrivano realizzandole
 non aspettandole
 Sono perso nei pensieri che mi avvolgono. Sono perso in queste parole che mi rendono cupa la vita
 Io sono qui e non mi accorgo della vita che passa.
 Sono preso sempre da cose da risolvere.
 Sono tormentato nel mio pensare e creare.
 C'è un senso di non verità nella forma di esistere.
 C'è questo senso di non sapere cosa fare, non avere una direzione chiara dove andare.
 Do la colpa al lavoro, ma soprattutto lo è il mio modo di vivere che non ha una meta, non ha un significato.
 Ho realizzato quello che desideravo.
 Vivo la vita senza tensioni ma, è la mia vita, la mia direzione che si è smarrita e lo scopo che ho che non è chiaro.
 Vivo quello che sognavo e mi accorgo che è una mia espressione ma nel mio profondo sento che mi manca lo scopo, soprattutto la comprensione del mio passaggio.
 Fin quando corri dietro a questo o quell’altro hai sempre uno scopo da raggiungere ma ad un certo punto ti rendi conto che tutto ciò che realizzi non basta a farti sentire “io ci sono”.
 Faccio parte di qualcosa, sento che manca il collegamento con la parte più sottile di me stesso.
 Uno corre, fa di tutto per realizzare le cose ma,se ci si guarda, tutte le cose sempre fuori di te.
 Adesso devo collegare me, non solamente fuori ma a quella parte che mi dice non smettere mai di cercarmi fin quando io potrò dire:”io ci sono”.
 
 
        
        Peppino
           
   
          
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