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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica

Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

NUMERO 5-6-7 - anno 1° - Agosto-Settembre-Ottobre 2003

PAGINA 7

"Esisto perché ho i sensi. 
Ma esisto perché sono cosciente di esistere"
Carla 

 

Ospitiamo in questa pagina i pensieri di chi ci scrive.
È così bello e sentito questo scritto, che ringraziamo l'autore. Sicuri che esso sia di chiarimento per molti lettori


E' nata una vita!

Sono un lettore del vostro periodico, leggo con attenzione i vostri articoli ed apprezzo sia l'iniziativa quanto i contenuti che ritengo interessanti, capaci di offrire "visioni" alternative a quotidiano incedere delle nostre vite.
Per questo mi piacerebbe poter contribuire inviandovi quanto segue. Con l'occasione porgo molte cordialità.

Cosa può mai l'Amore tra un uomo ed una donna generare di più bello ?
La loro intima unione dei corpi e delle anime, in un tumulto di passioni, sfrenatamente in un dolce e travolgente delirio, l'attimo sublime, il coronamento dei gesti, dei sentimenti... ed è il trionfo della vita.
Quante volte accade nel mondo e quante volte è accaduto in passato e quante volte ancora accadrà in futuro?
Ma ogni volta è il rinnovamento di se stessi, è una promessa ed una sfida per l'eternità. Perpetuare la specie, quale assurda fesseria, chi mai, anche solo per un momento si sofferma su tale pensiero? Chi mai si sente investito di tale responsabilità? Forse, molte volte quella vita altro non è che il risultato inaspettato di momenti vissuti centinaia di volte, è la violenza fatta alla propria esistenza, è l'inconsapevole frutto dell'albero che non dà frutti. 
Ma l'onnipotente, così ha disposto e così si offre nuda al mondo una nuova creatura, ignara del percorso che dovrà affrontare.
L'umana esperienza non riesce mai a suggerire le risposte già date mille volte ed ogni volta la domanda si pone con la stessa angoscia nel formularla, quale mai sarà la risposta?
Eppure migliaia di anni sono passati, i dolori, le gioie, le speranze, le illusioni, le delusioni, i desideri, le passioni, i rancori, i dissapori, la fatica, il terrore, l'estasi, l'amore, l'odio, le certezze, i dubbi, ogni uomo in ogni epoca, in ogni condizione e luogo, i principi, i servi, i potenti, gli umili, i guerrieri, i contadini, grandi e piccoli, giovani e vecchi, colti e ignoranti, astuti e stolti, i primi e gli ultimi, uomini e donne, tutti insomma, miliardi di volte, eppure ogni volta è come se fosse la prima.
Che grande magia è la vita, che sapore di assoluto ti offre quando ancora non la conosci, quando il tuo percorso ancora non è che agli inizi, che sensazione di dominio, di invulnerabilità, quale capacità di non vedere al di là del proprio naso, di non riconoscere nell'altro se stessi.
A volte fin dall'inizio incontri ostacoli, che non puoi o non vuoi superare e allora, e allora fingi che non ci siano, ti guardi intorno e, se nessuno ti guarda, li aggiri e poi... e poi ti giustifichi con te stesso pensando che quell'ostacolo non era li per te ma, per qualche altro che non sei tu e scivoli via senza troppo rumore, che pazzia nuovamente compiuta.
L'unica giustificazione alla giovane vita, viene dalla sua inesperienza, non si può fargliene una colpa e poi, il mondo intero avrebbe fatto nello stesso modo, l'esempio che quotidianamente gli viene offerto è colmo di "valori" che rispecchiano fedelmente il suo operato.
Il percorso continua e offre paesaggi sterminati, ci si guarda intorno perplessi e si sceglie, una per volta le diverse strade che davanti a noi si dipanano, certe più irte, altre più agevoli ma, tutte da percorrere in una unica direzione, senza possibilità di tornare sui propri passi, se non illudendosi di poterlo fare e a ogni passo le domande aumentano e più uno cerca le risposte e più domande si affollano nella mente.
Ma una scintilla è scoccata, una luce si è accesa e anche se ancora inconsapevole, dentro di lui un nuovo essere prende forma, è la coscienza.
La più grande e la più importante battaglia sta per iniziare, sta per arrivare ad un bivio che non permette indecisioni, solo la svolta repentina e decisa, con la dovuta spinta permette di inerpicarsi sulla nuova via, l'altra è già molto più giù, in fondo alla valle, tutta in discesa, comoda, agevole, affollata di gente sorridente, questa... questa è semi deserta: tutti coloro che la percorrono sembrano più vecchi, più stanchi, più affaticati, eppure nonostante le difficoltà il loro cammino e fermo, sicuro, certo, il loro passo deciso, costante, senza incertezze, dritto, ritmato, il loro aspetto, a meglio osservarli, è sereno, quasi festoso, guardarli rincuora, fa venire voglia di mettersi al loro passo, di seguirli, di avvicinarli e parlare con loro, hanno una strana, impercettibile, discreta luce che li avvolge.
Cammini, cammini e ora si presenta nuovamente un ostacolo, apparentemente insormontabile ma, questa volta sei determinato a superarlo, costi quel che costi ma, non ti sei ancora avvicinato ad esso che molti di coloro che ti accompagnavano ti si stringono intorno, chi ti spinge da una parte, chi dall'altra, chi ti precede e poi ti issa verso la cima, ognuno in silenzio e quando tutti sono risaliti, senza altro tempo interporre, riprendono la via, senza sosta, neanche il tempo per dire loro grazie, non hanno atteso.
Come è parso più facile ora superare quell'ostacolo, da giù sembrava enorme, da qui e da ora, sembra un sassolino. 
Al prossimo e per tutti quelli che verranno saprà di poter contare su coloro che con lui percorrono le stesse vie, ma, anche se sarà solo, la sua forza ora gli permetterà di andare oltre, senza indecisioni.
Continuando nel percorso una nuova consapevolezza si apre ai suoi occhi, a ben guardarli i compagni di viaggio gli somigliano, hanno gesti simili ai suoi, hanno pensieri simili ai suoi, le parole che dicono sembrano le sue, persino le fattezze prendono forma simile alla sua, prima sembravano ognuno diverso dagli altri e ancora di più diversi da se stesso, ora prima ancora che loro parlino o si muovano in un gesto, conosce il significato delle loro parole e del loro operato.
Non solo, le parole si fanno sempre più rare, i gesti più determinanti e significativi, la forma dei movimenti più discreta, quasi solo più simbolica.
Da quel momento le montagne si spianano al loro passaggio, le tenebre non interrompono il loro cammino e la certezza di giungere alla meta, in un tempo che non verrà, è forte e matura e il giorno, che lo troverà caduto dalla cima di una vetta troppo alta per essere conquistata, sa fin da ora che non farà male, che sarà il prezzo giusto che ognuno deve pagare.
Non ha importanza quanta strada ora si percorra, in quali condizioni, ma solamente come la si percorre e per chi la si percorre.
È nata una vita, è nato un nuovo fratello, è nato un uomo che simboleggia la vita, sosteniamolo perché egli possa un giorno, sostenere chi in futuro sosterrà.
Ogni uomo è un simbolo, ogni vita è il rito dell'esistenza... e allora la cosa più importante e bella è di essere capaci di conoscere ogni simbolo e il rito che lo determina?

Premgiten

 

I figli

I figli sono la tua continuità, la tua opera, il tuo più grande capolavoro.
In essi riponi tante speranze e speri che la vita possa sempre essere magnanima nel porgere a loro solo tante gioie.
Perché un genitore, pur cercando di fare sempre il meglio, sbaglia?
Questo me lo sono chiesta parecchie volte.
Forse ho avuto la presunzione di essere troppo presente nelle loro vicissitudini? O forse considerandoli individui maturi, e perciò liberi di fare le loro scelte, non sono stata molto attenta?
Forse perché nonostante tutto pensi di conoscerli, ma non li conoscerai mai quanto tu pensi?

Carla P.

 

I genitori sbagliano? Affronteremo questo argomento nel prossimo numero.

 

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