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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica

Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

N° 1 - anno 12° - Marzo 2013

PAGINA 1

   "L'invidia blocca l'uomo nella sua evoluzione"   
 *

Bergoglio lava piedi
Riflessione d'umiltà di Papa Francesco: la lavanda dei piedi ai detenuti. 
Un esempio concreto di luminosa coscienza umana

L'altro... sono io
 
di Carla Orfano De Rolandis

Quanti stati d'animo incontriamo oggi, ansie, desideri, smarrimenti, confusioni, depressione… 
Quest’ ultima riesce ad oscurare tutte le forme, le sembianze che un progetto proietta con l'immaginario davanti a noi, come amaro futuro.
I risultati li abbiamo sotto gli occhi ogni giorno: ci fanno capire quanto sia vitale per l'uomo la conoscenza di se stesso e come siamo costruiti nel nostro interno. 
Da dove sono entrati questi abbattimenti per far parte di noi, per torturare tanti esseri umani?
Sono impatti negativi che destabilizzano l'armonia umana. Quanti film dell'orrore, quanti telegiornali ripugnanti, notiziari ove l'argomento principale è il disaccordo, l’odio, la cupidigia del denaro o l’arroganza del più forte. La presa di potere. 
Per "potere" non intendo necessariamente avere più ricchezza, maggiore dominio. Il potere lo si può vedere anche in famiglia, tra amici, nel luogo di lavoro, dove uno vuole far valere la propria opinione, per “sentirsi più dell'altro”. 
Manca la capacità di ascoltare! E questo dà un'immagine distorta della verità. L'uomo dovrebbe iniziare ad osservarsi, ed ascoltare gli altri e se stesso. 
Questi impatti entrano in noi dai sensi. E ciò è confermato dal fatto che se una persona è cieca e sorda non potrà parlare né spiegare nulla di ciò che non vede e non sente. Rimarrà silenziosa. Non può esprimersi. 
Gli rimangono altri tre sensi attivi: olfatto gusto e tatto. Con le mani potrà toccare un oggetto e descriverlo, ma non ne vedrà il colore od eventuali decorazioni. E così con l'olfatto potrà sentire un odore… ad esempio un principio d'incendio, ma non vedrà il fuoco, né la direzione delle fiamme. E per il gusto riuscirà pur sempre assaporare un pomodoro, ma non ne vedrà il colore. Il riconoscimento (di ciò che mangia, o beve) avverrà solo a condizione che nella memoria siano già state registrate le caratteristiche di quel gusto.
Se una persona va in un paese nuovo e sente un sapore che non fa parte della propria cultura, lo metterà in memoria per la prima volta, perché altrimenti la memoria gli risponderà "non riconosco questo sapore". Qui è molto sottile comprendere quanti impatti pericolosi mettiamo nelle memorie dei bambini, annotazioni queste, che sono un foglio ancora bianco sul quale è possibile scrivere qualsiasi cosa.
Ora vediamo il meccanismo: i sensi ricevono gli impatti che arrivano dall'esterno. Esempio: sento con l'udito il motore acceso di un'auto. Questo suono lo percepisce la coscienza, ma la coscienza non riconosce a chi appartiene quel rumore. 
La coscienza lo trasmette alla memoria, e la memoria le dice "quel rumore di motore acceso appartiene ad un'auto".
Memoria e coscienza lavorano assieme: una non può esistere senza l'altra. L'uomo vive in un giorno solo il 5% da persona cosciente. Infatti normalmente ripetiamo con abitudine la nostra giornata.
Quando siamo coscienti siamo presenti. Di conseguenza l'abitudine va intesa come sinonimo di "assenza di presenza". Questo non significa che si debbano fare cose diverse, ma "vederle con occhi diversi". In questo modo vi è una totale empatia fra la persona e ciò che essa vive. Se uno guarda una cosa bella, in quel momento c'è un'apertura di coscienza che fa propria la cosa che si osserva. Ed io..... divento l'altro.
E' necessario comprendere come siamo costruiti. Tutte le attenzioni sono rivolte all'esterno: curare il corpo, essere alla moda, voler apparire, gli altri mi devono dare quello che mi manca (non sono felice, gli altri o l'altro mi devono dare la gioia) è tutto un inno all'apparire, che potrebbe anche andar bene, ma a condizione che la stessa attenzione dovrebbe essere rivolta all'interno di noi. 
Noi siamo, nel nostro interno, l' "armonia" in cui possiamo attingere il nostro benessere fisico e psichico. 
Tutti sappiamo che abbiamo cinque sensi: in realtà li ignoriamo. E questa è una pessima abitudine. E l'assuefazione è il sepolcro della vita. 
Della coscienza se ne parla poco. E' proprio lei che viene oscurata dagli impatti negativi, e questi vanno nella memoria. Essi sono archiviati secondo la coscienza e lo stato d'animo che la persona ha in quel momento. Le emozioni sono una reazione agli impatti ricevuti. Questi possono essere spiacevoli o divini, a seconda di ciò che i sensi hanno immagazzinato.
La coscienza è la luce, l'energia che spinge l'uomo e tutta la materia verso l'evoluzione e ne coordina le forme. Ricordate le "forme" di Aristotele Platone Bacone e Kant. 
La coscienza è solo nella materia. Siccome lavora con la memoria, e sono un tutt'uno, c'è da domandarsi: nella memoria che cosa abbiamo? Forme: case, piante, cibo, animali, persone. L'uomo non riesce a pensare in astratto. In tal modo comprendiamo che ogni forma rappresenta un momento dell'evoluzione. Una pianta avrà una coscienza meno elevata di un animale, ed un animale avrà una coscienza meno evoluta dell'uomo (detto anche essere umano). 
L'unico essere sulla terra che può oscurare la propria coscienza è l'uomo! In tutto il globo nessuna forma (sasso, animale, pianta) si metterà mai a tavolino per aprire una banca.
A questo punto viene da chiederci: come mai l' uomo, creato ad immagine e somiglianza di Dio, è ancora nel "Regno animale"? La scienza ha catalogato il mondo formato da Regno Minerale, Vegetale e Minerale. L' "uomo", ripetiamo, creato ad immagine e somiglianza di Dio, dov'è?
Il mondo è travagliato da guerre infinite, (178 nazioni sono in lotta in questo 2013) e gli uomini si uccidono l'un l'altro. Questo è il suo aspetto animale, ma col cervello da uomo. In tal modo la sua coscienza si oscura, (con tutto rispetto per gli animali i quali non si sognano di azzannarsi per una banca chiusa.)
Quando sta per scatenarsi un gran temporale il cielo si oscura, le nubi buie coprono il sole. Noi vediamo scuro, ma, sopra le nubi, il sole continua ad esserci.
Tale è la coscienza per l'uomo. Chi non comprende come funziona questo meccanismo, e quindi non è presente a se stesso, costui può essere oscurato dall'esterno inconsapevolmente.

Ogni volta che esso compie azioni contro natura, se stesso o gli altri, la sua coscienza viene oscurata ed egli vede la sua esistenza senza la dovuta chiarezza. (E qui possiamo comprendere meglio le parole di Gesù: "C'è gente che ha gli occhi per vedere e non vede, chi ha le orecchie per sentire, e non sente".)
L'uomo anziché cercare fuori, come ha sempre fatto nel suo lungo passato, dovrebbe cercare le capacità dell'anima in se stesso (cosa che lo completerebbero come essere umano). Tali qualità lo renderebbero libero dai propri limiti, scoprendo la pienezza che esiste in lui. E con le capacità dell'anima potrebbe davv
ero fondare il "Regno dell'Uomo Umano". 
 

Tratto dall'intervento della nostra Presidente avvenuto al Convegno nazionale di Roma nell'ottobre scorso indetto dalla "FAIP - Federazione delle Associazioni Italiane di Psicoterapia", tema: "Il Ruolo Sociale del Counseling".
Presentati dal prof. Roberto Parrini, presidente del sodalizio, gli oratori hanno espresso la propria esperienza nel lavoro di sostegno.

 

 

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