Ego Filosofia:
HOME
IL GIORNALE EGO

leggi il giornale EGO:
numero ZERO

2003:
numero 1
numero 2
numero 3-4
numero 5-6-7
numero 8

2004:
numero 1
numero 2
numero 3
numero 4
numero 5-6-7
numero 8-9-10-11
numero 12

2005:
numero 1-2
numero 3
numero 4
numero 5
numero 6-7-8-9
numero 10
numero 11
numero 12

2006:
numero 2
numero 3
numero 4-5
numero 6-7-8-9
numero 10-11
numero 12 

2007:
numero 1
numero 2
numero 3
numero 4-5-6-7
numero 9-10-11
numero 12

2008:
numero 1
numero 2-3
numero 4-5-6
numero 7

2009:
numero 1
numero 2-8
numero 9

2010:
numero 10

2011:
numero 1
numero 2

2012:
numero 1

2013:
numero 1
numero 2
numero 3

2014:
numero 1
 

 

 

 

Ego - il giornale
Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica

Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

NUMERO 2 - anno 2° - Febbraio 2004

PAGINA 3

"Non succede mai nulla se prima non lo desideri"
Epicuro

 

Filosofia nell'arte


Sono nata mancina 
Ma questa mia biro non lo sa

Sono nata mancina, sono mancina in tutto: nel mangiare nel tagliare nel cucire nel disegnare nel dormire il mio equilibrio è basato sul lato sinistro, ma non lo sono più nello scrivere!
Ho iniziato a scuola con la sinistra, ma quando erano i miei tempi si usava ancora il calamaio con la penna e il brutto era che involontariamente macchiavo tutto lo scrivere perché per far asciugare l'inchiostro ci andava tempo e non sempre avevo la prontezza di usare la carta assorbente.
Ricordo ancora adesso le urla della maestra e le bacchettate sulle mani, fino alla costrizione di usare la mia mano destra.
I mancini allora erano anche mal visti (e forse lo sono ancora al giorno d'oggi) ah la superstizione!!.
Ma sapete cosa vuol dire modificare una natura???
La fatica, e oggi la rabbia di essere fin da piccola stata condizionata, sono arrabbiata con tutti i maestri che hanno cambiato la natura del mio scrivere e chi ha provato come me sa cosa significa.
Ringrazio anche la mia mano destra di esistere e di essere con me, ma sapete, l'istinto a volte è forte e quasi sempre si fa sentire al momento in cui la penna viene presa dalla mia mano destra.
Beato chi ha inventato la penna biro!
E tutti i mancini che l'hanno usata.

Generosa

 

Le mie orecchie ascoltano

Ascoltare, orecchie che ascoltano i bisogni degli altri, solo i bisogni: possono essere sgrade-voli, dolorosi, portare dentro
uno scompiglio tremendo, deludere un'aspettativa che comunque c'è sempre. Ma che aspettare dai bisogni?
Il bisogno non conosce confine né rispetto; è come una valanga, è come un fiume in piena,il bisogno conosce solo il proprio problema e non considera l'altro che sta davanti, non lo vede nemmeno o, se lo intravede, se ne frega perché il suo pulsare è prorompente ed è l'unico linguaggio che conosce.
Il bisogno è cieco e non vede la cecità degli altri; cerca comprensione, conforto, solidarietà da chi a sua volta del bisogno è schiavo e ha già tanto da faticare per se.
Il bisogno è l'assurdità del vivere.
Non c'è madre, non c'è figlia, non c'è fratello o sorella, non c'è nulla se non il bisogno prorompente!

L. A.

 

La ruota

La ruota gira illuminata sulla fiera di Basilea. 
Non la vedo ma la sento, le mie orecchie catturano sensazioni.

Festa, luci, sento le urla di chi ci sale, non so se sono di gioia o di paura. 
Che si va cercando su di una ruota se non una breve emozione, un attimo di paura e di follia per dimenticare se stessi ed i problemi della vita!

E l'altoparlante rimbomba, non capisco le parole né la lingua, ma sento l'umanità sofferente che ci sale e vorrebbe tutto bruciare lì in un attimo di luci e velocità.

La campana della cattedrale ha scandito le ore; è bello il suono della campana, parla al cuore.
Quanti l'avranno ascoltata? 
E' certamente un'emozione più vera, più intima, più profonda: ecco ora dà i rintocchi, è dolce e solenne come l'eternità e la gente ama di più la ruota della fiera di città.

Basilea, 5 novembre 2003

Luigina

Sono il risultato delle mie azioni

Sento che tutto mi scappa e il mio stato d'animo cosi chiuso dalla sofferenza.
E non credo e non vedo, solo chiusura. 
Allora... allora... cerco, la mia vita che vale e devo essere in questa vita.
Solo che tutto questo bagaglio mi schiaccia.
E non riesco più vedere una strada, è tutto offuscato.
Da me parte tutto e la mia mente è quella che è.
Devo comprendere delle cose che mi sembrano lontane, è tutto un percorso.
Sembra che faccio tutto io, ma è così.
Quando uno non comprende quello che è, quello che gli sta attorno.
Tutto il mondo cammina e vorrei guardarlo.
Sono il risultato delle mie azioni.
Tutta questa matassa mi verrà più chiara e comprenderò le mie azioni e saranno meno... un peso.

Antonio

 

E G O
Centro Culturale di Ricerca Filosofica

via Reano 1/bis - 10141  Torino
tel. e fax +39 011 3853793 
e-mail  ego@egofilosofia.it 

- Ego ©2002-13

torna alla home page

sali ad inizio pagina