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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica

Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

NUMERO 4 - anno 2° - Aprile 2004

PAGINA 6

"Quello che il bruco chiama fine del mondo,
il resto del mondo chiama farfalla"
 Lao Tzu

 

La mancanza dell'innamorato

Stamattina è un nuovo giorno
sento la mancanza dell'innamorato
del senso e della voglia dell'innamorato
mi sento rabbia dentro
insoddisfazione del cuore
tappo al cuore
cuore insonne
gemma della vita
voglia di un tesoro
un tesoro d'amore
lo cerco quando la mia pigrizia spinge
e ciò mi fa sentire solo
uno non si vuol sentire solo
si vuol sentire innamorato e
pensiero di un altro pensiero
per l'altro
e la lunga aspettativa della vita
mai colma
sempre sogno
sempre tessitura e trama della vita
il lungo pensiero
di esser pensati
e amati
il pensiero lungo una vita
da quando si sorge a quando si muore
essere amati
più pensiero di essere amati
che di amare
allora si può dire
che quando si è nella solitudine
di essere amati
non si ama
non si fa la tela dell'amore
è il segno del non amore,
il voler esser amati
è l'intenzione morta di sé stessi
che sempre si presenta schiava
di noi stessi
è la non azione che attende
l'esser amati........................
ho voglia di un abbraccio di amore
di una soluzione di amore
che attendo sempre
quando mi fermo,
quando non faccio,
quando non faccio sogno l'amore
ed intanto non sto amando
sto sognando,
sogno della mia insoddisfazione
di amore
il vero amore è l'amare
costruisce l'attrazione del vero amore
costruisce
la vita in tutti i suoi ricami......
l'amore è nell'azione di sé stessi,
né si diventa compiuti ed amati.

Nicola, l'innamorato 24 marzo 2004


Francesco Hayez: "Il bacio". 
Pittore veneziano della prima metà dell'ottocento. 
Molte sue opere di soggetto romantico, sentimentale, patriottico 
sono esposte alla Galleria Brera di Milano.

 

Mi piace scrivere: energia senza tempo

Mi piace scrivere. 
Ho capito quanto è importante.
Per scrivere come dico io però, devo essere in sintonia con me stessa. 
Devo calarmi dentro. 
C'è un serbatoio inesauribile a cui attingere. 
Sento che dentro di me c'è un'energia. 
Non ha niente a che fare con lo spazio, e neanche col tempo. 
C'è. 
Sento che dà vita alla mia anima, che mi fa "essere". 
Mi dà un senso di pienezza.
La chiamiamo Dio, un nome caro, ma solo un nome.
Abbiamo sempre bisogno di dare un nome, a tutto e a tutti. 
È giusto, ma un nome fa parte del tempo.
Quest'energia invece è senza tempo. È. Esiste. È sempre esistita. 
Sono io, sono tutti gli altri insieme a me, tutti quelli che sono morti, quelli che nasceranno. È la terra, il cielo, il mare, il rincorrersi delle stagioni. Si fa tempo per noi. Si manifesta. È anche il mio corpo che invecchia e un bimbo che apre gli occhi alla vita. E saremo ancora quel bimbo. E ciò che mi ha fatto esistere fino a un attimo fa e che mi fa esistere in questo preciso istante, il più importante. 
Perché solo ora posso dire davvero di "esserci". Di vedere, di sentire, di avere due mani per fare, due gambe per andare, un cervello per ragionare e un cuore per amare: Si può essere più ricchi di così?
Lui adesso è entrato in cucina, dove sto scrivendo. Ha rotto questo momento con me stessa. Si sta sbucciando una banana. Lo vedo sofferente e triste. Per lui è un attimo di nutrimento, un momento piacevole per il suo corpo.
Peccato che abbia rifiutato un altro tipo di "nutrimento".
Un nutrimento che non costa niente, che non si compera al supermercato. E salva la vita. Lui morirà digiuno. Aveva accanto una mano tesa, non ha voluto vederla, il presuntuoso! Non si è voluto incontrare. Non ha sputo "cogliere la rosa", l'ha persa. 
È già sfiorita. Ha rimandato… a chissà quando. Ha preferito rimanere legato alla sua sofferenza, come fanno quasi tutti.
Nell'inferno del suo dolore. E se in passato ho rischiato qualche ustione anch'io, ora posso continuare a stargli accanto senza timore, perché ora sento di "esserci", ora posso dare, ora comprendo.
Non è stato facile e mi ci è voluto del tempo. 
Però adesso quanta gioia ho nel cuore! 
Quanti grazie! 
E quanti baci mi mando dentro. 
Sono piena di baci. 
Tutti quelli che la vita non mi ha dato.
E che non ho dato.

Rosanna

 

La rabbia

Ho capito quanto la rabbia sia sempre stata la mia maestra ma io non l'avevo mai compreso; prima lei mi schiacciava era seduta sopra di me, mi schiacciava e mi faceva morire; ora è seduta a fianco a me e mi aiuta ad osservare, ad imparare a capire di più quello che mi succede e che ho intorno.
Ora lei può essere un aiuto per me perciò quando mi arrabbio, alla fine mi accorgo di quanto lei sia stata utile.
Una volta mi arrabbiavo con incoscienza, ora se mi arrabbio, mi osservo e voglio ringraziare anche chi mi ha offeso, chi mi ha fatto girare le scatole, perché lì c'è un insegnamento per me, tocca a me saperlo cogliere e farne tesoro, come un fiore che mi aspetta lungo la strada.

Gabry

 

Il cuore

Nel momento in cui ti trovi di fronte all'avversario con tutte le tue rabbie ed incomprensioni, abbandonati al momento, allarga le braccia e vedrai che tutto cambierà, gli occhi e il cuore parleranno da soli.
Solo dopo si potrà parlare.

Gene

 

Insegnamenti

Dopo un po' impari la sottile differenza
fra tenere una mano
ed incatenare un'anima.
E impari che l'amore
non è appoggiarsi a qualcuno
e la compagnia non è sicurezza.
E inizi ad imparare che i baci
non sono contratti
e i doni non sono promesse.
E cominci ad accettare le tue sconfitte
a testa alta e con gli occhi aperti,
con la grazia di un adulto,
non con il dolore di un bambino
E impari a costruire le tue strade oggi
perché il terreno di domani
è troppo incerto per fare piani.
Dopo un po' impari che il sole scotta,
se ne prendi troppo.
Perciò pianti il tuo giardino
e decori la tua anima, invece di aspettare
che qualcuno ti porti i fiori.
E impari che puoi davvero sopportare,
che sei davvero forte,
e che vali davvero.

Venezia
La sede universitaria di Venezia nel 1750 in una tela della scuola del Canaletto

 

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