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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica

Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

N° 4-5-6 - anno 6° - Aprile-Maggio-Giugno 2008

PAGINA 2

   "Solo gli imbecilli non hanno dubbi! Non ti pare? Io non ne ho alcun dubbio!"   
Karl Fresher

 

Inutili sofferenze

Mi chiedo come sia stato possibile perdere tanto tempo e soffrire per delle cose che non esistono.
Una vita sprecata, passata ad inseguire mete inutili, a cercare di guarire malattie inesistenti, a crearmi mille problemi per stare male.
E io dov’ero in tutto questo caos? 
Cos’ero? Una deficiente.
Ancora mi sento così, mi perdo dietro a cose inutili e non mi impegno nelle cose importanti.
Vorrei che tutto mi arrivasse dal cielo, perché sono pigra e molto invidiosa.
Non faccio nulla per migliorarmi... 
Ci provo ma le vecchie abitudini hanno il sopravvento...
Eppure so dove porta quella strada, in una palude di confusione... 
Ed allora perché non mi comporto con più serietà?
Sono stufa di questo mio sentirmi una deficiente.
Sono stufa vorrei buttarlo via, vorrei essere più forte, ma è in me...

A. N.

 

Il filo d'erba

È sempre lui, brillante verdissimo, tenero, che punta dalla terra ancora dura e fredda dell'Inverno, cattura la mia attenzione.
Assieme all'aria più leggera e al sole tiepido, il filo d'erba, annuncia l'arrivo imminente della Primavera, seguito da un tripudio di colori.

Gene

 

Paura di guidare ma ce la farò

Qual è il problema? 
Vado e guido, eppure tanti pensieri di paura mi bloccano. 
Mi dico è solo nella mia memoria: quante volte ho guidato da sola?
Sono brava a guidare, mi piace. 
Le paure sono solo vecchi pensieri è ora di lasciarseli alle spalle, basta farsi fermare dalla parte negativa, non ce la faccio più. 
È passato tanto tempo, sono diventata più grande, ho la mia macchina, sono diventata più forte.
Devo stringere i denti e fare questi 80 Km.
Basta portarsi dietro questi stupidi fardelli, sono stanca, voglio essere io quella che guida e ce la farò.
Mi dico che è solo uno stupido pensiero, mi piace la mia macchinina e con lei potrei andare in cima al mondo... non mi farò fermare da quattro stupide curve... 
Allora mi chiedo perché non devo guidare.
Adesso che sono rientrata posso dire che è stato meraviglioso, il sole, le montagne in lontananza, una meravigliosa sensazione di libertà...

D. B.

 

 

Ci troviamo in fondo o siamo solo all'inizio?

Guardando la televisione, più che altro i telegiornali, arrivo a pensare ad una cosa drastica, disumana ed innaturale: la morte in continuazione di esseri umani, dai bambini agli adulti, è una cosa che, se posso esprimermi, non fa solo venire la pelle d'oca, ma è un quadro schifoso. 
Come mai tutti coloro che seguono questi notiziari non si chiedono perché accadono questi disastri, non cercano di esaminare i fatti con occhio critico? 
La maggior parte ciondola la testa, e si limita a mormorare: “Qui stanno diventando tutti matti“. 
Ecco: perché la maggior parte della gente dice questa frase? 
Stiamo veramente andando tutti fuori di melone? 
Sarà proprio cosi?
Io presumo che al 90% non esiste più equilibrio nella vita quotidiana. 
E se manca l’equilibrio siamo squilibrati!
Perdiamo le staffe per cose senza senso, superficiali, sciocchezze irrisorie. 
Diventiamo furenti solo perché quello che ci sta di fronte al semaforo non scatta appena si accende la luce verde! In giro non si sente altro che invidia e giudizi da parte di tutti: dal lavoro, alla macchina alla casa e via dicendo, ma forse non riusciamo a comprendere che l'invidia non fa altro che logorarci dentro? 
C’è un pettegolezzo acido, cattivo, perfido con giudizi taglienti, che feriscono, ci fanno star male, ci mandano in tilt il cervello.
Già la vita, con le sue difficoltà, ci tormenta al punto da farci perdere la logica di un pensiero.
Facciamo dei progetti, pensiamo al domani e poi ecco che qualcosa si insinua, e tutto il nostro castello di progetti crolla. 
È un ambiente non sereno quello che ci circonda.
Vorremmo vivere nella serenità, nella tolleranza, nel reciproco sorriso, ma non riusciamo a far nulla per le grandi cose, dal momento che già nelle minime se i fatti non vanno a nostro piacimento si fa un casino pazzesco. 
Forse è ora di comprendere che si sta esagerando troppo in tutti i sensi, conviene guardare meno le cose materiali e più noi stessi non dico solo nell'aspetto fisico, ma nell'anima, dentro. 
In poche parole, io credo fermamente che cominciando a cercare serenità in noi stessi riusciremmo a trovare energia e forza per affrontare meglio l’oggi ed il domani. 
Impariamo a non giudicare e a non invidiare perché sappiamo che il meglio lo abbiamo dentro di noi tra Cuore ed Anima. 

D. S.

 

La mia invidia

L’invidia è il mio veleno, poco alla volta mi intossica... 
È un veleno che non ti fa vedere le cose per quello che sono.
Ingigantisce tutto quello che fanno o hanno gli altri... 
Tutto quello che invidi diventa enorme, magnifico.
Gli altri hanno tutto: vite meravigliose, case luminose, sentimenti belli, grandi amori...
E tu, piccola invidiosa non avrai mai tutto questo, perché sei segnata dal destino, sei povera...
Tutto quello che fai o che sei non ha importanza perché non sei nulla in confronto a quelli che invidi. 
Provi rabbia o risentimento...
E se una di queste persone che invidi ti viene incontro, ti porge la mano, come puoi accettarla con sincerità?
Non puoi... anzi non posso!
Quante occasioni e quante cose belle l’invidia mia ha impedito di vivere, mi sono autoesclusa, mi sono rinchiusa da sola in una gabbia di sofferenza, in cui ci si sente piccoli e rabbiosi...

A. N.

 

Sogni non vissuti

Quanti personaggi, quante maschere avrei voluto indossare nella mia vita, quante frustrazioni per cose non vissute, per sogni non realizzati...
Tutte ferite molto profonde per il mio “Io”.
Li vedo tutti davanti a me, i miei sogni di quando ero ragazza...
La psicologa sicura di sé ed affermata che non sono diventata...
La moglie dell’ingegnere di successo (non importa se lui aveva i suoi problemi, l’importante è che incarnasse il mio sogno)...
La madre di splendidi bambini, di una splendida famiglia che vive nel mulino della pubblicità...
La donna bellissima e di classe che tutti guardano con ammirazione...
Tutto per mostrarmi agli altri, per vantarmi...
Tutto questo è dentro di me, è frustrazione, è invidia per chi è così...
È un modo per non vedere quello che sono, in nome di non si sa cosa, per soffrire e piangermi addosso.
Perché vedo molto chiaro dentro di me il condizionamento di non potercela fare, questa maledetta prigione che è nella mia memoria...
Questo mi ferisce ancora di più perché sento che mi schiaccia nell’invidia, non mi fa camminare e una rinuncia, una rinuncia a provarci!
Ma io non voglio rinunciare, io voglio farcela...

D. B.

 

 

 

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