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Ego - il giornale
Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica

Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

NUMERO 4-5 - anno 4° - Aprile-Maggio 2006

PAGINA 4

  "C’è gente che parla di continuo, anche a sproposito, 
  come colui che sotto la forca domandò: "Il nodo scorre"?"  
Riccardo Bacchelli

 

Vogliamo stupirvi


Scoprite con noi le sorprendenti capacità del cervello

Conosciamo realmente il nostro corpo, la funzionalità dei nostri organi, il potere della nostra mente?
Manco per idea. Solo il 6% degli individui ha posto attenzione al suo organismo durante la vita. Tutti gli altri, vale a dire il 94% degli uomini, trascorre la propria esistenza senza aver mai badato alla meravigliosa macchina in cui è nato. Sembra grottesco, ma conosciamo più cose sulla squadra di calcio della città che sulla funzionalità dei piedi, o sull’attività dei sensi, o ancora sui meccanismi della vista degli occhi, dell’udito. In altra parte di questo giornale si parla di “Amare se stessi”. Poniamo la nostra attenzione su una quantità enorme di futilità, e non esploriamo mai le capacità del nostro corpo.
Un gruppo di studiosi ha svolto un’indagine straordinaria sulle facoltà del cervello ed ha dedotto che esso si comporta esattamente come un computer domestico: cattura le informazioni, le conserva in un disco fisso, ed è poi in grado di rielaborare ogni argomento.
I dati presentati sono rigorosamente veri anche se possono apparire sconvolgenti: un bimbo di sei anni è in grado di memorizzare in un solo giorno 550 concetti, distingue più di 6 milioni di oggetti, e riesce a collegare soggetto verbo ed oggetto per 150 mila volte. Un uomo di 50 anni raccoglie nella sua memoria più di 5 miliardi di informazioni, ed il suo occhio è in grado di distinguere 62 milioni di tonalità diverse di colori.
In ogni caso, normalmente, un individuo dell’area cosiddetta di civiltà occidentale, non usa più del 9% delle proprie capacità.
Gli studiosi hanno voluto mettere in pratica un sorprendente esperimento che “Ego” rimbalza ai propri lettori. Provate a leggere ciò che segue senza soffermavi troppo sulle parole, come se vi trovaste in una stazione ferroviaria, e vi venisse presentato un avviso.
Capirete senza ulteriori commenti la grandezza e la meraviglia del corpo che racchiude la vostra anima.

Impressionante!

Sneocdo uno sdtiuo dlel'Untisverià di Cadmbrige, non irmptoa cmoe snoo sctrite le plaroe, tutte le letetre posnsoo esesre al pstoo sbgalaito, è ipmtortane sloo che la prmia e l'umltia letrtea saino al ptoso gtsiuo, il rteso non ctona. Il cerlvelo è comquune semrpe in gdrao di decraifre tttuo qtueso coas, pcheré non lgege ongi silngoa ltetrea, ma lgege la palroa nel suo insmiee... vstio?

 

Appuntamento al buio
(con me stessa)

Finalmente incontro me stessa…
Che strano, si incontrano tante persone nella vita, molte non le ricordo neanche, diventano dei volti che ti salutano per strada e tu neanche ricordi i loro nomi.
E così non mi ricordavo più di me, non sapevo chi ero…
C’ero, ma mi nascondevo, avevo paura di incontrare il mondo e allora mi stordivo di pastiglie.
Una mi addormentava e una mi svegliava… strano ma vero.
E io, in tutto questo meccanismo, dov’ero?
Adesso mi sembra assurdo, una volta invece per me era un automatismo: ansia = pastiglia.
Quanto male ho fatto alla mia anima?
Se ci penso, tredici anni di pastiglie.
Come ho potuto?
Eppure mi sembrava normale, era l’unico modo che avevo per vivere…
Dicevo sempre: “meglio una pastiglia, se mi può aiutare ad andare avanti, a vivere…”.
Io mi sentivo normale ma cos’ero?
Ora ho un appuntamento al buio… un appuntamento al buio con me stessa…
E’ l’appuntamento più atteso, più dolce, più importante della mia vita.
Da tredici anni non avevo più il coraggio di incontrarmi.
Ora mi sento felice, mi sento forte… è indescrivibile.

A. N.

 

Superficialità

La gente chiama amicizia uno scambio qualsiasi con il primo che incontra e poi, se il personaggio è uno che conta, essergli amico è il massimo che possa capitare per tanti.
Ma l’amicizia tra due persone è una cosa ben diversa, grande e rara.
Il proverbio dice “chi trova un amico trova un tesoro”, ma è vero, poiché questo dono è veramente raro e prezioso da trovare e da serbare con tanto amore nello scrigno del cuore.
L’amicizia è ascolto, è sentimento, è unione, è scambio, è gioia nell’incontrarsi, essere vicini anche se non ci si vede, è una parola buona, è un atto di lealtà, è un condividere gioie e dolori della vita, è un fidarsi dell’altro, è un grande rispetto reciproco, è un confidare totalmente se stessi senza timore di scorrettezze, è amore e rispetto.
E’ una perla in una conchiglia in fondo al mare e fortunato chi la trova e la serba preziosa per se.

Luigina

 

 

Chiusura

Verità nascoste, cose da scoprire e migliorare chiuse dentro di me.
Semplicità del tutto, sarebbe tutto così semplice senza tutte le abitudini e i condizionamenti. 
Tutto fluido e pulito e tranquillo e vivido e calmo e gioioso nel senso di pace.
Pace tanto desiderata, passi ogni giorno fatti verso di te, eliminando il superfluo creato dai pensieri.
Vivere il cuore, sempre prepotente in me. 
Pulsazione di vita celata dentro.
Esprimere ciò che provo è troppo importante per me.

Morena

 

Sentirsi soli

Sensazioni tante, vuoto, bisogni che si affacciano, li vedo mi portano sofferenza e chiusura, reagire di conseguenza.
Sentirsi assorbire.
Tutti prendono.
Restare nel mio centro, nel mio nido caldo tepore e calore mi avvolgono se sono in me. 
Altrimenti mi sento sola.

Morena

 

 

Per apparire buoni

Chiusura del vivere e del fare. 
Non subire mai più.
Si subisce per apparire buoni, per creare un personaggio immaginario e assurdo, liscio all’esterno e colmo di dolore dentro.
Quanto costa questa veste dorata della bontà? 
Tanto, tanti rospi, tante cose buttate giù senza dignità, ecco, lo capisco mentre lo scrivo, la falsa bontà è un insulto alla dignità della persona e la donna non è donna ma schiava, schiava di un condizionamento di sottomissione imparato da piccola, tanti e tanti anni fa.
Si vuole essere una buona moglie, una buona madre, una buona figlia. 
Invece si deve vivere per essere madre, moglie e figlia per quello che si è veramente, non come la recita continua di una parte che diventa disumana, occorre vivere per essere se stessi e basta.
Credo che amarsi significhi queste cose che sono bellissime e ti buttano alle spalle la schiavitù delle catene del condizionamento, aria di libertà.
Un brindisi al mio compleanno! 
Non m’importa degli anni, m’importa di viverli bene. 

Luigina

 

 

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