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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica

Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

N° 1 - anno 11° - Dicembre 2011-Gennaio 2012

PAGINA 5

   "L'uomo, essendo nel regno animale, si ubriaca. 
   Ma è ragionevole, e lo dovrebbe fare solo al primo dell'anno"
  

Albert Einstein

 

      ARTE  &  CULTURA     

Il prof. Lombard alla Ego

I misteri del cervello, la sua struttura, la configurazione del sistema che presiede al pensiero, la compagine e le funzioni dei settori che determinano la vita dell'individuo sono stati oggetto di un avvincente incontro alla "Ego" col noto neurochirurgo torinese Gian Francesco Lombard, docente accademico, già assistente del prof. Victor Aldo Fasano alla clinica universitaria delle Molinette. 
La conferenza, resa accessibile dall'oratore anche a chi non conosce a fondo l'anatomia umana, ha svelato le più recenti ricerche su questo delicato organo molto difficile da esplorare: il cervello è infatti l'unico elemento che non può essere analizzato da vivo. 
Il professor Gian Francesco Lombard ha poi tracciato la storia dell'evoluzione dell'uomo, riallacciandosi alle teorie di Darwin, in base allo sviluppo anatomico del cervello stesso. 
E' stupefacente come i vari settori cerebrali ripercorrano, nel loro insieme, l'intera mutazione della specie umana, da quando era un quadrumane selvaggio arboricolo, alla trasformazione nell'homo sapiens sapiens. 
Lo "chassis neuronico" era già presente nella proscimmia di 150 milioni di anni fa, ed è collocato alla sommità della colonna vertebrale (cervelletto). 
Esso presiede alle funzioni basi della vita (ritmo cardiaco, meccanismi nervosi fondamentali per la riproduzione, norme per la circolazione epressione del sangue e della respirazione, organismi di equilibrio).
Su questo poggia il "sistema limbico" che si è sviluppato80 milioni di anni fa: è l' organo che presiede al riconoscimento di oggetti, di suoni, di deambulazione, dell'uso degli arti, dell'olfatto, del tatto e di una abbozzata memoria. 
Su di esso 10 milioni di anni fa si è espanso il "neopallio" al quale sono affidati i compiti più importanti dell'individuo, dalla parola all'autodeterminazione, dall'utilizzo di oggetti per alleviare la fatica, alla possibilità di pensare al futuro, ai concetti dell'arte, della poesia, della musica, della matematica e della tecnica.
Nel cervello esistono quindi funzioni primordiali di quando l'uomo era animale tra gli animali, a quando ha raggiunto la competenza e la saggezza odierna (80 mila anni fa).

Ricordo di Dada Rosso

È stato presentato al Circolo degli Artisti su iniziativa di Viviana e Mario Ravaioli un libro edito dalla Casa Editrice Leone Verde (via Consolata 7 - tel. 011.52.11.790 - Torino) che raccoglie gli interventi scritti dalla loro mamma, giornalista Dada Rosso, perita tragicamente in un incidente aereo nei cieli dell’Africa otto anni fa. 
Il Testo raccoglie gli elzeviri, pubblicati sul quotidiano LA STAMPA che la scrittrice ha dedicato ai maggiori esponenti della cultura piemontese, tra gli altri è presente anche un profilo della nostra presidente Carla De Rolandis.

 

C'è un tesoro nella vostra soffitta

Non siete mai andati nella soffitta della casa che abitate?
Bè, è ora che vi armiate di torce elettriche e guanti di gomma, e che vestiti in malo modo violate quel regno di ragnatele e polvere. 
Perché? 
Il motivo è intrigante: avete buone possibilità di trovare in un baule dimesso, od in una cassapanca rovinata dai tarli, un oggetto che vale tanto oro quanto pesa.
La vostra non sarà solo una "missione antiquariato", ma in un certo senso sarà anche una "operazione salvataggio" ossia , salvare dall'incuria, dai terribili e dannati tarli, e dalla penetrante polvere trasformata in patina dalle nebbie autunnali, preziosi reperti , abbandonati un secolo fa dai vostri stessi avi, zie, cugini, nonni ignari di aver collocato lassù autentiche fortune.
Recentemente è stato rifatto il tetto di una casa nobiliare nel centro di Torino. 
L'impresa non andò per il sottile, radunò tegole rotte e quadri sbrecciati e gettò il tutto in un cassonetto dell'immondizia. Qui, sotto gli occhi dei passanti infreddoliti, qualcuno recuperò un Fontanesi, una Bibbia in foglio del 1500, oppure annate del Palmaverde, ossia il calendario di corte dell'epoca dei Savoia.
Sono sempre più numerosi i cercatori di chissà cosa.
Alzano i coperchi dei cassoni, e frugano, a volte aiutandosi con arnesi simili a piccoli rastrelli.
Sulle prime possono essere scambiati per nomadi, zingari, girovaghi e barboni che campano come possono.
Non è così. 
A volte, sotto quegli "abiti da lavoro" sudici e malandati si nascondono esperti antiquari, preparati archeologi da città, molto fieri della loro caccia del tutto particolare.
Alle fine del 1800 in via XX Settembre angolo via Santa Teresa, troneggiava una stupenda fontana in bronzo, fusa negli stabilimenti militari dell'Arsenale.
Era una fontana suggestiva che offriva gratuitamente ai cittadini la preziosa "Acqua del pian della Mussa". Con la realizzazione della rete tranviaria quel doppiere bronzeo venne estirpato. Non finì nel giardino di qualche importante amministratore della città, un braccio fu trovato nelle cantine di uno stabile di piazza Vittorio. 
E gli altri mancano all'appello.
Attenti quindi a non sottovalutare le cose abbandonate.
Torino ha avuto tre saccheggi importanti. Il primo con l'arrivo di Napoleone, il secondo con la Restaurazione, il terzo nel 1944. Le guerre lasciano profonde cicatrici, ed altrettante porte aperte, ed il più lesto fa man bassa.
Non sempre chi ruba conosce il rispetto dell'arte del passato. Vassoi e tele della favolosa Reggia di Veneria hanno alimentato il sottobosco del mercato del Baloon.
Quando Bernardino Drovetti nel 1824 vendette ai Savoia reperti faraonici trovati a Tebe , non tutto finì nei saloni del futuro Museo Egizio. Le sue casse preziose furono manomesse e vasi e gioielli dell'impero di Tutankamon furono smerciati al Rondò della Forca in via Cigna.
Ma come si fa a capire se una tela è preziosa od è una crosta? 
Un'importante iniziativa è sorta su iniziativa dell'Università di Pisa. Ogni giovedì pomeriggio i laboratori di spettroscopia sono aperti a chi voglia far valutare o datare oggetti di sua proprietà. Il servizio è diretto dal prof. Vincenzo Palleschi, direttore del centro laser del Iccm-Cnr di Pisa. E' gratuito, ed è sorto per avvicinare il mondo universitario alla cittadinanza.
Dice il prof. Palleschi: " Di solito questi esami sono molto onerosi, ma noi li offriamo senza alcun pagamento. Il fine nostro infatti è meno economico e più culturale. Il Cnr è un istituto pubblico e ci piace l'idea di condividere le nostre strutture e i nostri macchinari con i cittadini che alla fine pagano le nostre ricerche con le tasse". 
Il prof. Palleschi non nega di aver avuto tale idea ispirata dall'analogo servizio del "Victoria & Albert Museum" di Londra, dove esiste un laboratorio che analizza i reperti dei vari dipartimenti.
Questi esami hanno di recente reso possibile attribuire allo stesso Caravaggio un dipinto che si credeva della sua scuola. Il primo approccio con le opere è prettamente scientifico, visto che si utilizzano tecniche di imaging multispettrale tridimensionale, analisi infrarossa ad altissima risoluzione, termografia e fluorescenza a raggi X. 
Ma, spiega Palleschi, "Ci interessa costruire un ponte fra scienza e discipline umanistiche, e soprattutto promuovere la divulgazione sul fronte della cultura. Perché il patrimonio che abbiamo in casa ha lo stesso valore di quello che abbiamo salvato nei musei".
Per ora, per far esaminare i propri oggetti bisogna andare fino a Pisa, perché «è troppo presto per parlare di servizio itinerante» aggiunge il prof. Palleschi, che auspica che altri laboratori possano seguire presto le orme di quello di Pisa. 
Intanto, chi vuole può prendere appuntamento prenotandosi allo 050 3152964 o allo 050 3152221 dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 18.00 oppure via mail all'indirizzo: s.legnaioli@pi.iccom.cnr.it  o a info@art-test.eu .
Comunque anche gli scienziati hanno le loro soddisfazioni: in un vaso terracotta di nessuna pretesa sono stati trovati grani di frumento di duemila anni fa.

Alberto Volpe

 

 

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