Ego Filosofia:
HOME
IL GIORNALE EGO

leggi il giornale EGO:
numero ZERO

2003:
numero 1
numero 2
numero 3-4
numero 5-6-7
numero 8

2004:
numero 1
numero 2
numero 3
numero 4
numero 5-6-7
numero 8-9-10-11
numero 12

2005:
numero 1-2
numero 3
numero 4
numero 5
numero 6-7-8-9
numero 10
numero 11
numero 12

2006:
numero 2
numero 3
numero 4-5
numero 6-7-8-9
numero 10-11
numero 12 

2007:
numero 1
numero 2
numero 3
numero 4-5-6-7
numero 9-10-11
numero 12

2008:
numero 1
numero 2-3
numero 4-5-6
numero 7

2009:
numero 1
numero 2-8
numero 9

2010:
numero 10

2011:
numero 1
numero 2

2012:
numero 1

2013:
numero 1
numero 2
numero 3

2014:
numero 1
 

 

 

 

Ego - il giornale
Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica

Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

N° 2-3 - anno 6° - Febbraio-Marzo 2008

PAGINA 4

   "Tutte le gioie violente hanno una fine violenta"   
William Shakespearen

Cinque dita

Sento la penna che scorre sul foglio, c’è tanto silenzio in questo luogo che sento anche il mio polso scorrere sul foglio mentre scrivo. 
Guardo fuori dalla mia finestra, il cielo si sta aprendo, un’altra giornata da scoprire, un’altra giornata da vivere, un’altra giornata diversa dalle altre, una nuova, unica irripetibile giornata! 
Oggi. 
Scrivere, scrivere, la penna scorre sul foglio, tre dita della mia mano tengono la penna, le altre due sono piegate sotto e la sorreggono. 
Cinque dita, cinque dita utili, per tutto!

Gianna

 

 

La grande illusione

Siamo dentro una grande illusione, chiusi dentro una prigione, non siamo liberi, bombardati in tutti i sensi. 
Tutti i nostri sensi sono bombardati.
Ovunque, tutto intorno è un abbaglio di condizionamenti, di prepotenze, di dolori, di rabbie, di ribellioni, di oppressioni, oppressioni di pensieri, di parole, di azioni, azioni di tutti. 
Ti senti derubato di te da tutto quello che ti circonda.
Spingere il dito verso l’alto per trovare l’uscita, ma sentire la prigione anche sopra, a destra, a sinistra, sotto, una grande prigione, immensa, immensa come la mia cute, come il mondo.
Ma com’è potuto succedere tutto questo? 
Siamo in una grande prigione, non c’è la libertà di sentirti vivere, di sentirti viva, senza le paure, senza le ansie, senza il niente. 
Siamo nel niente di noi. 
I nostri pensieri, le nostre delusioni, i nostri bisogni fanno la prigione dentro e fuori.

Gianna

 

 

Crearsi l'ansia

Il tempo, saper usare il tempo, fare nel tempo, il tempo giusto, senza l’ansia di fare altro, tutto quello che ti resta da fare.
Il pensiero, il pensiero del tanto da fare, tutto in poco tempo, non nel tempo giusto, ma nel poco tempo, fa star male. 
Osservare quel pensiero, quel pensiero che ti vuol far fare tutto nel poco tempo, e così non si vive il fare, perché il pensiero è già a quello che manca da fare. 
Darsi il tempo, per essere in quello che stai facendo, così lo fai bene, anzi meglio. 
Solo così sei soddisfatta di quello che hai fatto, e così dopo ti accorgi di aver fatto bene in poco tempo, meno di quello che pensavi che ci sarebbe voluto. 
Almeno l’hai fatto bene e così ti resta la gioia di aver fatto quello che volevi, di averlo fatto bene e per giunta in poco tempo!

Gianna

 

Fra me e me

Dolcezza. Ricerca di dolcezza. 
Occhi chiusi. Si sentono meglio i rumori. 
Il silenzio.
A occhi chiusi. 
Se la penna potesse scrivere a occhi chiusi! 
Tante cose da dire, da esprimere. 
A me stessa. 
Giudizi negativi.
Ferma. 
Pianto. Ribellione. Paura. Vortice. 
Indietro.
Dolore. Tempo. Battaglia contro il tempo. 
Recupero.
Commozione. Silenzio. Peso delle parole. Difficoltà a comunicare. 
Tante parole inutili. 
Recupero delle forme. Esistenza delle cose. 
Mai come ora mi sto accorgendo che esistono le cose intorno a me. 
Una per una. 
Ero circondata da cose e non me ne accorgevo.
Abitudine a tutto. 
Non mi ero mai accorta di tanta manifestazione. 
A cominciare ora dalla mia mano che impugna la penna che scrive sul foglio che si riempie di parole. 
Sono necessarie. 
Mal di testa leggero.
Volontà di andare avanti. 
Dolcezza.
Interferenze pesanti. Pace della mia casa, regalo della vita. 
Che non è quella cosa che scorre fuori, è quella cosa dentro di me, da vivere senza paura. 
Non sentirsi soli. 
Perché c’è un creato che ci dice tutto. 
Non mi ha mai dato tanta gioia sentire che la Causa di tutta questa manifestazione è un Amore grande. 
L’unica certezza.
Parte negativa che arriva e mi toglie la vista, l’udito, il tatto, la vita. 
La partecipazione alla vita. 
Cosa diavolo è questa cosa che fabbrico da sola, che arriva senza avvisare e che mi butta nei casini? 
Anche in questo momento. 
Stavo già dando il via libera al pensiero.
E mi stavo fermando. 
Torna indietro a fare quello che stavi facendo.
Presente! 
Con la penna che scorre sul foglio.
Sono le quattro del mattino e mi ero alzata per scrivere sul mio bisogno di dolcezza. 
Che non è quella cosa che ti danno cioccolato e panna. 
È un’altra dolcezza.
Che non ho mai avuto e non ho mai dato. 
Una cosa che comincio a provare ogni tanto, quando sto con me. 
Momenti che vorrei non finissero mai.
Perché finiscono. 
Quando arrivano i pensieri a disturbare.
Pensieri di paure. 
Perché sempre questi pensieri di mezzo che ti portano in inferno? IO PENSO.
Questa è la mia dannazione. 
Allora, nel Creato, la parte negativa l’ha portata l’uomo! 
È solo dell’essere umano, che pensa!

R. M.

 

I dubbi con l' "Io"

Mi sono accorta di amare di più il mio Io, anziché le persone che dico di amare.
Mi sembra proprio brutto e mi dà tristezza, mi sento come se tradissi le persone che amo.
Eppure è così, i miei primi pensieri della giornata, sono dettati dall'Io.
Ma fossero solo i primi... si và di seguito, avanti come in una giostra dalla quale scendi e poi risali e solo alla fine dedichi un pensiero a chi ami.
Ma allora questo è l'amore che so dare?
Ma allora quanto poco so essere disposta verso chi mi è vicino, e quanto sono pronta a soddisfare il mio Io?
Sì il "mio Io". 
Battaglia combattuta ogni giorno, anzi ogni istante con lui...
Ma allora è lui (Io) l'amore della mia vita? 
Mi occupa quasi tutti i pensieri, perché tutto quello che penso di fare o di realizzare, è dettato dal bisogno di essere riconosciuta, di soddisfare le richieste che mi vengono fatte e via dicendo...
Dietro a questi miei bisogni c'è tutto il mio Io che comanda e non mi lascia spazio di pensare ad altro.
La persona che dico di amare, allora, quanto la so amare? 
Ma questo è vero amore?
Mi sento incapace, mi sento in colpa finché ci sarà prima di ogni altro il pensiero, ed il desiderio di soddisfare il mio Io, dove potrò far fiorire i pensieri d'amore per mio marito?

Gabri

 

 

Il dolore

Il dolore fisico non lo conoscevo così da vicino.
Gli occhi di mia madre forse non li avevo visti mai ed erano lì che mi guardavano fissi da quel letto di dolore.
Ho come uno squarcio dentro, fatto da quegli occhi.
Mi chiedo chi sono io, perché non vedo, non mi accorgo, penso a me nel modo sbagliato, trascurando un mondo di cose e correndo dietro a delle cavolate.
Ma vale la pena sprecare il tempo dietro a delle scemenze quando la vita è breve ed il dolore sempre lì dietro l’angolo?
Mi pare tutto assurdo il mio modo di pensare, assurde le mie troppe parole che dico, il mio arrabbiarmi con lei perché si dimentica le cose o fa il contrario di quel che deve, assurdo il mio potere che vuol vivere, assurdo tutto ciò che è storto dentro di me.
Questo è quello che mi ha detto il dolore e la pena di quegli occhi stanchi: sveglia, ti perdi l’essenziale, ma l’essenziale qual è? 
Non è facile per nulla.

Luigina

 

 

E G O
Centro Culturale di Ricerca Filosofica

via Reano 1/bis - 10141  Torino
tel. e fax +39 011 3853793 
e-mail  ego@egofilosofia.it 

- Ego ©2002-13

torna alla home page

sali ad inizio pagina