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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica

Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

N° 2-3 - anno 6° - Febbraio-Marzo 2008

PAGINA 7

   "Gli uomini infinitamente piccoli hanno un orgoglio infinitamente grande"   
Voltaire

 

     LA VOCE DEI LETTORI    

 

Fratelli d’Italia

Stamattina ero ai fornelli per il mio pranzetto della Domenica.
Grembiulino, ragù sul fuoco e un buon profumino! 
Ogni tanto una mescolatina. 
Fuori un bel sole. 
Che bella Domenica, penso! Intanto alla tivù seguo la grande festa per l’anniversario del Corpo Forestale dello Stato. 
Una nota dolente quando dicono che lo scorso anno è stato il più tragico in assoluto, sia per perdite umane, sia per gli ingenti danni al patrimonio ambientale in seguito alla catena di incendi che ha segnato tutto il territorio nazionale.
Ospite della manifestazione il Capo dello Stato, per cui di lì a poco sento l’orchestra sinfonica introdurre con mia grande emozione le prime note dell’inno nazionale. 
Già mi commuovo!
Sono in piedi come un soldato, con il mio grembiule di cucina, per il grande rispetto che sento, un’esplosione di orgoglio patriottico. 
È l’incalzare della marcia iniziale, preludio alla solennità dell’inno, che mi commuove tanto, che ci posso fare? 
È una commozione incontenibile che mi prende tutta, dalle gote fino giù alla pianta dei piedi, una commozione che mi ricorda i trionfi dei nostri atleti azzurri, a quel podio dove tutti noi italiani siamo saliti con il vincitore.
A quelle medaglie, frutto di impegno, di fatica, di responsabilità, di sacrificio.
Gente che ha stretto i denti per raggiungere l’obiettivo. Ed era bello il tricolore che sventolava alle note dell’inno di Mameli, quando a vincere era un Italiano!
Anche stamattina “Fratelli d’Italia” riempie la mia cucina e io sono lì, commossa, con gli occhi incollati al video e mi accorgo di non frenare le lacrime. 
Ma non è come le altre volte.
C’è qualcosa di diverso, perché ora sento un dolore salirmi da dentro.
Sono lacrime di dolore quelle di oggi, di dolore e di rabbia. 
Il mio stato d’animo è cambiato. 
Sono arrabbiata, tanto arrabbiata, perché penso a lei, all’Italia, al mio Paese. 
Le stiamo facendo del male ed è come se lei non potesse difendersi. 
La stiamo perdendo e non facciamo nulla. 
Mi vengono in mente le parole del Nabucco: “O mia Patria, sì bella e perduta...”. 
Cosa ti stiamo facendo? 
Sono arrabbiata!
Con chi ti maltratta, con chi ti brucia, con chi ti sporca, con chi ti avvelena, con chi ti rovina, con chi ti deruba, con chi ti vende, con chi ti tradisce, con chi … ti ha già diviso. 
Cosa ti stiamo facendo? Noi. Che siamo i tuoi figli. Noi. Che siamo fratelli. 
Non mi sono mai sembrate così anacronistiche queste due parole: fratelli d’Italia.
Penso alla nostra bella e cara bandiera, al nostro simbolo, che oggi ostentiamo solo per i mondiali di calcio, imbavagliando i nostri balconi con drappi spesso dimenticati alle intemperie.
La nostra cara bandiera. 
Ma è ancora la stessa di Caporetto? 
È ancora la stessa per cui tanti nella storia hanno dato la vita?
Non lo so.
Quello che so è che non c’è più amore.
Non c’è più amore tra di noi e non c’è più amore per la nostra terra. 
Che era la più bella del mondo.
Perché succede tutto questo?

Rosanna C.

 

Amore?

E basta!!!! 
Con sto sesso condito in tutte le salse.
Il sesso te lo fanno uscire dagli occhi e te lo fanno entrare nella memoria, così non pensi ad altro.
Sesso di qua, sesso di là, fa bene per qua, fa ben per là.
Ma l'Amore e non il sesso, quello pieno di sentimenti, quello pieno di quel fuoco che si accende da dentro e ti fa brillare come una lampada da 2000W, dov'è? 
Dov'è finito? 
Possibile che si trovi solo più sesso.
Io per ora ho imparato ad amarmi e mi basta l'amore che ho per me.
Michela

Peppino

 

 

Etica e società

Spett. Ego,
i canali televisivi fanno a gara per presentare spettacoli sempre più decadenti dove ogni singola esibizione non manca di volgarità e demenzialità.
Mi domando: a che serve la commissione di vigilanza che grava sul bilancio dello stato di sei miliardi di lire all’anno? 
La questione ha un suo risvolto filosofico, infatti tutti i grandi pensatori si sono occupati dell’etica sociale, vale a dire della imperativa necessità di tutelare la moralità della società. 
Quando una società non sa coesistere con la moralità essa è destinata al crollo ed a sopportare l’invasione di popolazioni straniere. 
La storia ci racconta numerosi esempi, il più eloquente è quello che ha segnato il crollo del Sacro Romano Impero.
Ora se lo spettacolo, in generale, è il ritratto del vivere quotidiano, come lo sono le arti ed il teatro, mi pare che siamo prossimi ad un’inarrestabile occupazione forestiera.

Massimo Mondini

 

 

Il valore della Vita

Cara Ego,
nella prima settimana di febbraio l’Ufficio Centrale di Statistica ha reso noto che nascono sempre più bambini all’esterno della famiglia.
Per ogni bimbo nato da una madre regolarmente maritata, ne nascono tre “legalmente” figli di n.n.
Mi chiedo come in una società civilmente evoluta come quella nostra possa accadere una cosa simile.
Come mai queste coppie non hanno la coscienza della vita che mettono al mondo. 
Ma chi le ha educate? 
Che cosa gli è stato insegnato?

Mamma Luisa

 

 

Il silenzio che uccide

Cara Ego,
Una signora anziana un giorno mi disse che non c’è malattia peggiore della solitudine. 
Allora non capivo che cosa volesse dire, ora invece – che giovane non sono più – inizio a comprendere questa affermazione in tutta la sua triste verità.
La solitudine è abbandono è incomunicabilità è mancanza di dialogo, di società, di affetti, di solidarietà. 
Sono drammi che prostrano più le grandi città che i piccoli paesi dove c’è sempre una coesione tra la popolazione.
Sono tragedie che vengono vissute nel silenzio di un piccolo appartamento, in un anonimo alloggio di un ignoto edificio.
Sono delitti che per la legge degli uomini rimangono impuniti.

Catia Brunicardi

 

Umberto Fulgheri crea statue sullo stile dell’antica arte sarda
Umberto Fulgheri nella sua abitazione a Paringianu di Portoscuso, in provincia di Carbonia Iglesias. Le sue splendide sculture si ispirano a quelle della Sardegna preistorica, portate alla luce dai recenti scavi archeologici.

 

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