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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica

Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

N° 2 - anno 10° - Giugno-Luglio 2011

PAGINA 4

   "Ogni sorriso che non dai, è un sorriso che non hai"   
Lello Criscuolo

 

Arcobaleno interiore

Verde, fiori di campo, tanti fiori di campo, di tutti i colori, odori, profumi, profumo di erba fresca, profumo di terra, profumo di fiori vari, aria pulita, a volte fresca, a volte calda, leggera brezza ogni tanto, la città vista dall’alto, il silenzio, la bellezza dei parchi, la bellezza dell’acqua del fiume, la bellezza della città in una giornata di festa, la bellezza di stare in compagnia di una cara e affettuosa amica, la bellezza dell’armonia, la bellezza della serenità, la bellezza del silenzio, la bellezza del sentirsi bene, in armonia con tutto, con tutto quello che mi circonda, in una meravigliosa indimenticabile giornata di Pasquetta.
Giornata serena, equilibrata, in giusta compagnia, è importante con chi stai, come stai, senza ansia, senza paura, ma nella scioltezza, nell’equilibrio, nell’affetto, nella fluidità di quello che sei, nel meraviglioso presente di una bellissima Pasquetta, indimenticabile Pasquetta, che ho potuto vivere, sentire, perché c’ero, perché ci sono.
I miei sensi! 
Quanto hanno trasmesso a me! 
E quanto io stavo bene in quello che vedevo, che sentivo perché finalmente sono tornata da me, da cui ero scomparsa.
E’ stato come un nuovo battesimo, come una nuova resurrezione.
Cosa c’è di più prezioso di sentirsi nella vita, nella propria vita, nell’essere nella vita, nel sentirsi la vita dentro, nel sentirsi vivi? 
Niente.

Gianna

 


Leonardo da Vinci, catapulta a lancio triplicato (1499)

Le contorte vie del pensiero

Le nostre immaginazioni, creare le nostre azioni.
Sempre creare e fare e fare, immaginare e desiderare e poi ancora mancanza, sempre mancanza di qualcosa, di qualcuno.
Sempre correre e correre.
Questo modo di vivere non mi sazia. 
Questo modo di vivere mi sbatte nelle emozioni alte e basse, delusioni ed entusiasmi, si ripete di continuo sempre alla ricerca di questi sbalzi.
Tutto ciò mi delude: io non posso essere solo questo.
Ciò che mi fa andare di qua e di là è l'inquietudine che esiste in me e che cerco di coprirla con cose da fare, ma è dentro di me che devo esplorare.
Sono sempre andato alla ricerca della mia vita che si è smarrita nel movimento, nel continuo creare me stesso nelle cose e nelle persone ma questa mia profonda insoddisfazione è sempre più forte e non c'è cosa o persona che la può placare.
Uno corre dietro ai suoi desideri li realizza, più cose realizzi e più ti accorgi che questa profonda solitudine è sempre presente e non c'è conquista che te la plachi. 
E' ora di invertire la marcia se non voglio continuare a cercarla di spegnere con ciò che mi circonda.
Non accorgermi di ciò che ho. 
Se non mi rendo conto di ciò che ho non avrò mai fatto mie le mie esperienze. 
Se vivo sempre nell'immaginazione di qualcosa che avverrà, di qualcosa che mi manca, sempre alla mancanza.
Sogno altro intanto non ascolto il mio presente.
Vedo la gente con occhi vecchi, vedo il futuro con ciò che ho nella memoria. 
La mia memoria piena di abitudini, piena di cose che si ripetono.
Se non prendo in considerazione questo mio pensare non cambierò mai la mia esistenza.
L'abitudine la cosa che più blocca l'evoluzione della nostra raffinatezza. 
Raffinare questo nostro immaginare, sempre immaginare, sempre creare, sempre ripetere e non rendersi conto che si ripete. 
Pensare e ripensare, sognare ed immaginare, sono li sempre uguali, sono li che si muovono liberamente perché io non mi soffermo.
Li lascio muovere dentro di me come se fossero parte di me. 
Non aggiungo mai una visione diversa se non li vedo. 
Ignorare questa nostra ripetizione del nostro modo di pensare è la morte della vita. 
E' vivere ma non vedere nuovi frutti. 
E' vivere alimentando la memoria.
Saggezza della nostra vita che dorme.
Nel nostro essere pigri è difficile esserci. 
Esserci è un grande amore che hai verso la tua esistenza.
Esserci è il cambiamento secondo dopo secondo, è rinnovare ciò che hai dentro il tuo modo di pensare, è vedere sempre le cose come la prima volta.
Questa sarebbe la vita dell'uomo.
La mia vita vissuta nel vuoto. 
Il vuoto del continuo sognare, del continuo creare nuovi mondi e non mi accorgo mai della mia esistenza. 
Mi perdo dietro a cercare la mia pace nelle cose e non mi accorgo che la mia vita passa ed io non ne sono mai sazio, sono sempre alla ricerca di una mia mancanza. 
Cerco negli altri ciò che io non ho.
Cerco la sicurezza nelle cose ma le cose sono instabili. 
Il danaro può non valere niente è solamente della carta a cui hanno dato un valore.
Non vedo fino a che punto ti dia la sicurezza.
La mia instabilità legata alla vita ed io continuo a cercare in essa la mia stabilità.
Fuori di me non esiste la stabilità. 
La terra si muove.
Le case crollano. 
Il denaro è carta. 
Le persone muoiono. 
Tutto è in movimento ed io cerco in essi qualcosa che sia stabile. 
E' una ricerca che mi ha sempre illuso, l'unica mia stabilità è la parte che non è materia, che mi fa nascere, che è oltre a tutto ciò che penso.

Peppino

 

Il giardino non è il giardino

Il giardino non è un semplice
spazio in cui trovarsi,
il giardino è il luogo dove
risplendono i fiori,
dove la luce coglie i fatti
del mondo e li trasmette in colore.
Il giardino non è un semplice giardino,
un semplice prato,
è il posto dove raccogliere la nostra frutta,
il nostro perché.
Il giardino non è un semplice luogo,
il giardino è il Nostro giardino,
il posto dove cogliere i fili d’erba,
guardare il nostro fiore, coglier la luce,
vivere di trasporto.
Il giardino non è un semplice spazio,
é lo spazio dove toccare la terra,
togliere il non dovuto,
curare ogni foglia, vedere ogni siepe.
Il giardino non è un semplice giardino,
è l’acqua che desideriamo ogni giorno,
la salute di ogni gesto,
il respiro di ogni istante,
il sapore di ogni amore, del nostro amore,
il giardino, il giardino, il nostro giardino.

Nicolas il giardino semplice

 


Van Gogh - “Il mio giardino e il lavoro dei campi”

Il Giardino

Mi fermo all'istante. 
Quel giallo, quei petali che nel loro insieme formano un fiore. 
Giallo intenso, inusuale nella rosa.
I miei occhi si soffermano incantati. 
Mi fanno sentire nel giallo il tepore dell'estate, del sole. 
Mi accarezza l'anima.
Che meraviglia di verde! 
Sembra che ogni pianta sia lì per farsi notare dall'abitudine umana. 
La piscina è ancora coperta, è invitata ad esprimersi da grappoli di colori che rasserenano il cuore che guarda con l'anima questo paradiso. 
Il bianco, il verde, il rosso, l'arancione… penso a Dada che nell'azzurro del cielo possa vedere il suo paradiso terrestre, da allora più verdeggiante, più raccolto più intimo.
Qui l'anima si sente a suo agio, non disturbata da creazioni umane stonate.

C. O.

 

 

Donare

Donare, verbo donare, che affiora dentro di me, che mi gira da un po’ dentro, che spunta, si fa sentire, scompare, riappare, debole, lento, a volte all’improvviso, ma garbato, mai violento, delicato, si presenta, lo vedo, l’osservo, scompare, ricompare. 
E’ strano come un verbo si faccia sentire ora, verbo che non avevo mai sentito vivere come ora, verbo profondamente sconosciuto nella sua intima profondità, verbo vissuto per anni con superficialità, senza significato reale alcuno, sopraffatto da altri verbi, pretendere, chiedere, elemosinare, ed oggi lentamente mi accorgo che non l’ho mai vissuto come lo sento spuntare oggi dentro di me, con un altro significato così intimo, profondo che mi commuove solo a sentirlo muoversi dentro di me.
Poverino, è stato così nascosto, soffocato, schiacciato, pestato, che non so proprio come abbia fatto ad affiorare delicato e dolce, ora, in questo momento, proprio ora. 
Ma sono intimamente contenta di averlo scoperto, perché sento che fa parte di quel senso della vita che sto cercando.

Gianna

 

Penso

E a pensarci bene non esiste nessuno affinché i miei sensi non ne percepiscano l'esistenza.
Tutto si crea al momento che: vedo, sento, tocco, si scatenano le emozioni, negative o positive che siano.
Siamo vivi per i sensi, la memoria, le emozioni e il cuore, motore unico in grado di farci respirare la vita, che mette a dura prova la nostra evoluzione di coscienza basata sulla conoscenza delle nostre esperienze.

Gene

 

 

Paura

A volte ho paura di non farcela a superare le continue prove, allora prego Dio e mi affido alla sua forza e volontà.

Generosa

 

 

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