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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica

Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

N° 1  anno 15° - Marzo 2016

PAGINA 3

   "Venezia? E' una comoda Pompei conservata nell'acqua e sale"    
Goethe

pianto

Aprirsi alla vita
Il cuore si commuove quando si sente riconosciuto

Parlare col cuore. Oggi mi hai commosso perché mi hai dato una chiarezza in più.
Ho visto quanto tempo ho passato chiusa nelle mie convinzioni, senza spiragli di aria fresca.
Convinta che come la vedevo io fosse giusto. Ma soffrivo. Certo che siamo proprio delle teste di cocco. Per non dire altro! Meglio soffrire piuttosto che metterci in discussione. E’ incredibile!
No. Ho ragione io. Mai mettere in discussione le mie idee. Il mio modo di vedere le cose e gli altri.
E ti perdi tutto. La morbidezza, la dolcezza, l’intimità, la relazione, la simpatia, lo scambio, le risate, la cura, la premura, l’interessamento, la presenza.
Sto vivendo questo e una volta non lo credevo possibile. Certo. Ero chiusa nelle mie idee. Non potevo vedere oltre. Non sapevo neanche che ci fosse un oltre.
E invece ESISTE anche se tu non lo vedi. Perché sei accecata dalla forza delle tue convinzioni. Che non fanno altro che crearti altro dolore. Ma questa non è la vita. E’ la morte della vita.
Capisco meglio quando dici che siamo dei morti che camminano.
Quando sei lì la realtà non la vedi mica. Anche se ce l’hai davanti. Non vedi niente. Non distingui niente. Non vedi cosa hai davanti a te. Sei sola. Con le tue idee. Non sei con gli altri. Sei lontana dalla vita.

Stefania

 

 

Pulizia interiore

Ho sempre amato tanto il silenzio, ma non ne ero cosciente.
In passato sentivo solo l'irritazione, il disturbo per le situazioni chiassose. E tanto desiderio di allontanarmi da questo. Poi la vita mi ha affiancato un compagno che anziché parlare, urlava. Ricordo chiaramente il mio rifiuto a quegli urli.
Oggi c'è sempre questa ricerca del silenzio ma è più completa.
La ricerca è indirizzata a comprendere il perché delle voci dentro. Sono voci che, se la fanno da padrone, sei in loro balia.
Se invece le osservi, piano piano si placano, fino a scomparire.
È un percorso serio quello della ricerca interiore che non ammette distrazioni, ma che ti porta a fare una bella pulizia. E si arriva a quel silenzio che è anche piacevole compagno.

Marta

 

 

Veloce: ma ci vuole il suo tempo

Velocemente ora si vuole anche la conversione dei cuori, veloce sembra non esserci tempo, ma come si fa a convertire un cuore ? 
Il cuore ha una sua memoria, ci dà la vita, nasce con noi, vive con noi e le nostre emozioni, se belle gioisce, lo possiamo anche sentire, se brutte soffre con noi, piange. 
Il cuore non ha bisogno di migliorarsi, è perfetto, noi dobbiamo cambiare. 
Accettare il prossimo, condividere, accogliere le differenze, cose vere giuste ma ognuno di noi ha un suo cammino e ogni cosa viene compresa con il tempo necessario, non così velocemente.
Il cuore è per tutti noi la nostra fonte di energia e guarda caso dentro di lui scorre per tutti gli esseri viventi il sangue colore rosso, per tutti: dal ricco al povero, dal grasso al magro, dal bianco al nero, dal moscerino alla balena, ma ognuno ha avuto la sua evoluzione e non è bastato poco tempo, ma bensì secoli, nulla si evolve velocemente. 
Rosso è il colore simbolo dell'amore e delle feste, se per un attimo convertissimo i nostri pensieri negativi in un abbraccio fraterno, avremmo un cuore colmo di gioia.

Gene

 

 

Sempre lei

Certo che sono confusa, come si può non esserlo con tutti i veloci cambiamenti esterni che avvolgono la nostra vita, mentre i nostri cambiamenti interni seguono un percorso lungo e a volte faticoso. 
L’esterno crea molto spesso la confusione, a volte si ripresenta con intensità e mi crea quell'intontimento che mi porta ad essere un po' insicura. 
Come si chiama? ah! è sempre l'invidia, l'invidia che si trasforma come la più complicata espressione algebrica ma che ha sempre la stessa radice "INVIDIA".
Segue la mia strada, da piccola si presentava in un modo, da ragazza in un altro e da adulta in altri modi ancora, ma è sempre lei che condiziona la vita, non mi fa essere completamente aperta, mi porta chiusura, ma la vedo e lei si fa sentire quando fatico a comprendere.
A volte ne parlo poco, quasi a vergognarmi, perché ancora ? perché è ancora lì, forse non si potrà debellare del tutto, siamo nati con lei è nella nostra memoria nei nostri pensieri, di diverte con chi non se ne accorge e continua ad ingannarmi, non mi fa vedere la realtà e più semplice quella degli altri, ma porta più dolore, che stupida !!! 
Non deve essere vergogna ! È crescita.
Grazie Carla che ti accorgi sempre di quando sono nella direzione sbagliata.

G. C.

 

 

Prendere coscienza
trasforma il nostro sentire

Sono stata a trovare il fratello che in passato ho invidiato di più.
Villa da sballo con grande giardino. Un parco macchine niente male. Un'agiatezza che si respira. Eppure tanta insoddisfazione, tanta solitudine, tanta frustrazione.
Ma come non erano i soldi che potevano dare tanta felicità? Oggi non lo credo proprio. Sono importanti ma con loro non puoi comprare la pace interiore. Da nessuna parte. Quella non si vede ma è la conquista più bella ed autentica.
Il resto e' stordimento, è illusione. Amo il bello, ma quando c'è anche dentro. Allora si che lo assaporo.
Attraverso te, fratello, ho compreso tante cose e ti ringrazio.
Anche la rabbia si sta sgretolando.

Marta T.

 

 

La comprensione ha risolto il problema

Quanto spazio ho lasciato al dolore? 
Mi sembrava di essere ripiombata in un incubo. 
Quel pensiero costante che non mi lasciava mai ed andava a sporcare ed appesantire tutto quello che facevo. 
Quella domanda martellante "Perché lo ha fatto?".
Ma la risposta non arrivava perché c'ero solo io in tutto questo, io ed il mio dolore. 
Trovare una risposta significa mettersi nei panni dell'altro ed osservare quali sono stati i nostri comportamenti nei suoi confronti nel corso di questi anni. 
Ecco analizzare, avere il quadro completo. 
Questo è un primo passo ma io da sola non ci sono arrivata. 
Sarei rimasta lì nella mia agitazione, nella mia amarezza, avrei compromesso il mio vivere. Con il dolore, quel pensiero fisso, ero sempre lì ferma, immobile e costantemente agitata. 
E' stato un attacco molto forte e mi sembrava di non trovare una via d'uscita.

Ida

 

 

La prova: che pensiamo e facciamo tutto noi

Ci risiamo, la mia Capoufficio è andata in vacanza in un’isola Caraibica e io sono morta di invidia. 
L’idea di scappare dal freddo invernale per farsi una bella vacanza al caldo mi sembrava un sogno e con la mente giù a fantasticare. In programma ha sempre 2 viaggi all’anno sempre in posti belli e costosi.
Racconta che suo marito gli ha fatto trovare il biglietto sotto l’albero di Natale... che bella sorpresa!
Al rientro dalle ferie mi racconta che il tempo non è stato un granché, poco sole e pioggia.
Infatti è poco colorita. Per concludere mi dice che il figlio si è fatto male ad una gamba.
Vacanze mezze rovinate. 
Io che l’avevo invidiata perché lei si può permettere delle vacanze di un certo tipo, al suo racconto di come erano andate le cose ho sogghignato dentro di me, con piacere per come si era sviluppata la vacanza.
Che becera soddisfazione, ho gioito per le sue disavventure. Povera me! 
Mi sono vista quanto l’invidia mi avvinghia e abbruttisce. 

Virginia

 

 

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