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Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

         N° 4  anno 16° - Dicembre 2017 - Gennaio 2018    

PAGINA 4

   "A Natale tutte le strade conducono a casa!"    
Marjorie Holmes

Dico "Sì" ma ho dentro il "No"

Perché dico SÌ se dentro sento un NO?
È una domanda seria che richiede una riflessione seria, al fine di capire come sono e perché non ho il coraggio di dire semplicemente ciò che sento giusto per me. Perché preferisco tenermi dentro un disagio piuttosto di esprimerlo, disagio che piano piano diventa scontentezza e poi ribellione verso chi mi ha “estorto” quel
SÌ.
Sono bugiarda e questo mi inquieta, e in più non mi rispetto. Sono bugiarda con me stessa perché dico
SÌ quando invece vorrei dire NO.
Ma cos’è che mi impedisce di dire NO, di essere sincera?
Vediamo: c’è una paura sotto sotto, paura di deludere chi si aspetta un
SÌ, magari già dato per scontato, paura di perdere o di rovinare un’amicizia, un affetto, paura di non farmi vedere buona.
Non è che ho paura io stessa di ricevere i NO perché conosco bene la delusione?
Chissà nella mia vita quanti NO ho tenuto dentro con la scontentezza e la ribellione per aver deciso di dire
SÌ!
Sto prendendo lentamente coscienza di tutto questo e per farmi un po’ di coraggio sto pensando anche a quanti
SÌ ho detto perché avevo il SÌ: SÌ perché lo sentivo chiaro, SÌ perché nasceva da me, dalla mia parte bella, da ciò che mi ha consentito di costruire.
L’emozione che si prova quando c’è dentro il
SÌ, una gioia che parte da me, gioia per ciò che ho fatto io stessa, con le mie capacità, roba che non arriva dagli altri, roba mia, MIA!
Il
SÌ che fa uscire il SÌ: sintonia tra ciò che sento e ciò che esprimo.
È proprio guardando l’ultimo episodio in cui non ho avuto il coraggio di dire NO che ho avuto modo di vedere tutto questo. E se mi voglio un po’ di bene devo lavorare con amore su questo mio condizionamento; non penso di far del male a nessuno. E proprio in questi giorni ho sentito per caso in TV una frase che sembra apposta per me: “Non risolverai il problema se continuerai a compiere quelle azioni che hanno causato il problema”. 
Questo lo scriveva Albert Einstein.

Chiara

 

 

La dedizione

Cara Carla è grande il tuo lavoro, la tua passione, alleggerire il carico delle persone, mi sono veramente sentita più libera e leggera l'altra volta.
Ho compreso quanto siamo propensi a farci del male senza la comprensione, che è frutto del nostro passato senza il nostro perdono.

Generosa

 

 

I pensieri

I pensieri, sempre loro. Sono loro che ci governano. Sono loro che dispongono di noi se noi gli diamo spago.
Se il mio pensiero è triste più gli do spazio e più divento triste.
Più sono triste e più mi chiudo in una sorta di scatola dolorosa che mi toglie la vista dalla realtà e mi allontana dalla vita,
Spenta, rassegnata, senza prospettive per il futuro: solo buio e solitudine.
Tutto questo creato da me perché, è pur anche vero che una causa c'è stata ma sono io che con la mia non conoscenza di me ho creato la sovrastruttura che è poi diventata la mia sofferenza quotidiana.
Ebbene si, solo conoscendomi, guardando negli angoli bui della mia sofferenza posso uscire dalla scatola, sollevare il coperchio, vedere chiaro, la luce e soprattutto che c'è altro oltre la scatola.
C'è la vita fatta di esperienze negli alti e nei bassi.
C'è dare alle cose, alle circostanze che si presentano nella vita il giusto valore.
C'è la differenza. C'è il vero rispetto di me e la gratitudine verso la vita.
Grazie.

GiGi

 

 

La possibilità

La possibilità. La naturalezza della possibilità, la semplicità della possibilità.
Vivere la possibilità. Esperienza della possibilità. Un cammino, una crescita fatta di esperienza dell’esprimere ciò che prima era silente. Chiuso. Non ascoltato. Non vissuto. Il tuo essere non vissuto. 
Una crescita fatta di alti e bassi, di troppo e di poco, di esasperato e di conforme. Passo passo.
E man mano si regolarizza come un’onda meno impetuosa ma che si muove insieme alle altre e dà nutrimento al mare.
Una continuità fatta di relazione, dove sei sicuramente più insieme all’altro anziché ripiegata su di te, senza appello.
Una perseveranza che ti dà sostanza, che ti fa vivere nella vita, che ti rende più sensibile, che ti dà più chiarezza, che ti dà più autonomia e nello stesso tempo più amicizia verso di te e verso l’altro.
La scoperta della possibilità: che grande insegnamento.
Vivere ciò che pensavi impossibile. Perché non lo conoscevi e ti dannavi a una vita non vissuta.

Stefania Pomi

 

 

Ognuno da quello che "è"

Ognuno nella vita da quello che “ha”, ognuno nella vita da quello che “è”.
Una verità semplice ma... enorme su cui riflettere ed il cambiamento che sento dentro mi aiuta a vedere che prima “non ero” e che oggi “sono”. Una gran bella differenza che mi ha ridato la vita, mi ha rimessa al mondo, mi ha fatto rinascere, con i miei primi vagiti di gioia alla scoperta di me.
E ho visto molte cose di quando “non davo” perché “non ero”.
Ho visto che, mentre nei rapporti con gli altri si può fingere per apparire quello che “non siamo”, nei sentimenti no! Lì ti riveli: se hai un vuoto, darai quello. E in questo momento, mentre scrivo, ricordo ancora il dolore di quel vuoto e vedo con un po’ di tenerezza ciò che mi mancava: mancavo io. Io per me, prima di ogni cosa. E benedico questo nostro lavoro di ricerca interiore, non solo, capisco di più perché si chiama “di ricerca”, quale ricerca più bella quella di “noi”, ritrovare noi, ritrovare in noi quell’amore per cui siamo stati creati, che non sappiamo di avere dentro, che non viviamo e che non possiamo donare, che però vogliamo dagli altri, che pretendiamo dagli altri, ognuno col suo vuoto da colmare.
Ciò che ho maturato, per quanto poco sia, è abbastanza per farmi sentire un nodo in gola di commozione, tanto lontano da quel vuoto, per qualcosa che sento partire da me e che si espande.
La più bella commozione che ho mai provato in vita mia.

Rosanna

 

 

 

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