Ci vuole tempo per comprendere

Quanto è difficile mettersi nei panni dell’altro. Mi sembra sempre che l’altro, dato che non la pensa come me sia fatto male, sia da revisionare. Ognuno ha il suo percorso, il suo modo di vivere la vita. Lo giudico subito, come se l’intero mondo debba vederlo come lo vedo io. Che presunzione. Quando interagisco con qualcuno che dice una frase, un parere che non mi è consono mi verrebbe da correggerlo, da insistere portandolo sul mio modo di pensare. A volte mi scatta del nervosismo, mi infastidisce perché non è nella mia ottica. Eppure il giudicare fa parte della mia vita, solo facendo ricerca inizio a comprendere che al centro del mondo c’è l’essere umano, che è unico, originale perché unico, col proprio bagaglio personale.

E’ sparita la pubblicità dei prodotti per i bambini. Me ne sono accorta all’improvviso, osservando con più attenzione il bombardamento della pubblicità dei prodotti per i cani e per i gatti. E non solo questo, in molti spot pubblicitari per prodotti per la casa, per l’auto e per altro ancora, c’è molto spesso un animale che parla e dà i consigli sull’acquisto giusto. 
E’ un vero bombardamento quotidiano che progressivamente è aumentato, addirittura in un recente video un cane, da casa, preme un tasto sul cellulare per comunicare alla sua padrona quale alimento piace a lui e che la sua padrona deve prendere dallo scaffale del supermercato! Cani ovunque, donne e uomini con cani ovunque, non solo uno ma anche due ed anche tre, ovunque, non solo per strada, nei marciapiedi, nei giardini, ma anche nei negozi di generi alimentari, di frutta e di verdura, nei bar, nelle panetterie ed anche dentro le farmacie. 
Sembra che molti esseri umani non sappiano più vivere senza un cane accanto, con o senza guinzaglio, oltre al cellulare stretto fra le mani. E guai a dire che tu hai paura, ti rispondono, spesso in maniera sprezzante, che il loro cane grande e grosso è buono, non ti mangia e di stare tranquilla perché ha già mangiato. E i loro padroni li chiamano amore, tesoro, vieni da mamma, vieni da papà. Camminando per strada, non sento più le parole amore, tesoro rivolte ad un essere umano ed ancor meno ad un bambino, per loro queste dolci parole sono scomparse dal linguaggio quotidiano. E tutto questo sinceramente mi dà molta tristezza.

Con il tempo che passa sto imparando che i comportamenti altrui non hanno nessuna possibilità di cambiamento, non sono io e quindi il tempo lo spreco ingiustamente, alla fine la guerra è giusto abbandonarla e mi rendo conto che una parte di vittoria ce l'ho già, "non sono come loro."
I cambiamenti, la comprensione, la conquista dell'indipendenza morale, fanno sì che sia nato in me un sano egoismo che mi permette non di non pensare anche agli altri, ma di credere che "io mi voglio bene ogni giorno di più".

L'ombra degli alberi non nasconde la luce che passa attraverso le foglie e i rami, anzi sprigionano chiarezza.

Piccola apertura

Da più di 20 anni svolgo un lavoro in occasione del servizio elettorale assieme ad una collega che ho sempre considerato antipatica, introversa e altèra. La vedo solo in questa occasione, tant’è che ho sempre fatto questo lavoro malvolentieri, mi sono sempre sentita in cattiva compagnia. Quest’anno qualcosa è cambiato. Lei si è aperta, è diventata più simpatica, più ciarliera, più disponibile, riusciamo persino a dialogare e a farci delle risate quando abbiamo delle pause. Ho gridato al miracolo! Riflettendo su ciò la persona cambiata sono io, col mio atteggiamento, i miei modi più gentili, più aperti, più “puliti” e sinceri. 
Come faccio in fretta a giudicare, lei in passato non si sarà sentita accettata da me, visto che la vivevo in quel modo. 
Grazie Carla per avermi aiutata a diventare una persona più gradevole.