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Ego - il giornale
Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica

Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

N° 1  anno 18° - Maggio 2019

PAGINA 2

   "Per tutta la vita fingi di essere qualcun altro, 
    poi scopri che eri qualcuno che fingeva di essere te"    
Anonimo

osservare

Attenta osservazione

Snodavo dei nastrini di un regalo, per riutilizzarli. Ho una scatola di nastrini di tutte le misure e di tutti i colori. 
Mi sono resa conto che riutilizzo tutto quello che è possibile, cerco di non sciupare niente, di non buttare niente di quello che ancora può servire, sono stata educata così e sinceramente oggi lo apprezzo molto. 
Solo oggi, però, mi sono resa conto che l’ho sempre fatto automaticamente, con abitudine, senza esserne veramente cosciente.
Perché sciupare è come buttare via il denaro nella spazzatura e il denaro si guadagna, è frutto del lavoro, della fatica, e così quello che ancora può essere utile, non va buttato. Se pensiamo al denaro, ai soldi di metallo e di carta, non ci viene proprio in mente di buttarlo nella spazzatura, come se non servisse o non potesse servire più, invece no, il denaro lo teniamo ben stretto fra le mani o nel portafoglio, attenti a non perderlo, a non farcelo rubare, come purtroppo succede spesso, e mai e poi mai pensiamo o penseremmo mai di buttarlo nella spazzatura. 
Abbiamo molta più attenzione al denaro in sé che al lavoro stesso che ha fruttato il denaro. Certo, se un oggetto, un qualsiasi oggetto non è più utilizzabile, va buttato via, come va buttata via la frutta o la verdura avariata. 
Ma perché arrivare alla frutta, alla verdura avariate? Qualcosa è successo perché ciò avvenisse. 
Errore nell’acquisto della quantità necessaria, errore nella conservazione, errore nell’uso, e poi si deve buttare via, e sono soldi buttati via nella spazzatura, cosa che invece non faremmo mai. 

E così, osservando come snodavo con attenzione dei nastrini di tessuto, per giunta molto belli, da conservare nella mia scatola, lì, ho visto e ho pensato a tutto questo. 

Gianna

 

 

Osservare il tempo

Fare ogni giorno, vivendo il giorno, gli attimi, le ore del giorno, del giorno unico, insostituibile e irripetibile di quel giorno, di ogni giorno. 
Essere sempre più cosciente che ogni giorno che inizia è veramente unico, irripetibile, poi passa ed è un altro giorno che è finito, con il fatto, il pensato, il non fatto, con il vissuto con coscienza o senza coscienza. 
E’ e poi è diventato è stato, è passato. Ogni giorno è presente e poi passato. 
Giorni sommati che diventano settimane, mesi, anni e più passa il tempo e più mi accorgo che i giorni passati, gli anni passati sono veramente tanti e non so quanti ancora ne avrò davanti, ma ora più che mai mi accorgo che sta diventando importante, molto importante per me viverli con la coscienza dell’unicità del giorno, visto che nel futuro non è che ce ne possano essere altrettanti di quanti ne sono passati. 
Con questo pensiero mi sto rendendo conto della preziosità del tempo, di non sciupare e di non farmi sciupare il mio giorno, di non farmi rubare il tempo da altro, da tutto quello che c’è fuori, il mio giorno per me diventa sempre più prezioso. 
Il fuori è un ladro astuto, che ti ruba, che ti sciupa la vita quando non ne sei cosciente e non mantieni dentro, profondamente dentro di te, il rispetto del tuo tempo, della tua vita. 
Tanto il fuori non se ne preoccupa affatto, anzi, coscientemente o incoscientemente cerca di calpestartelo, di schiacciartelo, di opprimertelo quanto può, ed io questo non lo voglio più, perché il mio tempo, il mio giorno, è la cosa più preziosa che ho e che ho il dovere di proteggere, di vivere, di far vivere come meglio posso. 
Perché il rispetto del mio tempo è il rispetto della mia stessa vita.

Gina

 

 

Essere con la consapevolezza

Da qualche tempo sto osservando come siano importanti le nostre azioni. Ho imparato quanto il nostro agire provochi delle conseguenze ineluttabili.
Se cammino sulla strada pulita, corretta e senza contaminazioni cattive
quella strada mi restituirà altrettanta pulizia. Se il mio percorso è fatto di azioni sporche, avide e scorrette la vita mi farà vivere ciò che io ho provocato. Oggi comprendo l'enorme importanza di vivere ogni giorno con consapevolezza.
Ed è soltanto in questo modo che ci si ferma se uno si rende conto che sta per far del male. Qualunque sia l'espressione di questo.
È il vivere con coscienza che mi fa stare nella gioia.
Grazie Carla


Oggi comprendo molto bene che cosa significa l'autonomia.
Nel passato pensavo che questa fosse legata esclusivamente all'indipendenza economica. Oggi la mia visuale si è molto ampliata. Indubbiamente l'autonomia economica e' importante per poter vivere con dignità. 
Soprattutto se è legata al vivere la propria creatività che da' gioia e sicurezza. Ma è anche legata alla mia costruzione interiore. 
Alla comprensione delle mie azioni, delle mie parole, del mio pormi in ogni aspetto dell'esistenza. Ho compreso che è soltanto così che si smette di essere mendicanti verso l'esterno. 
Prima della ricerca interiore cercavo continuamente appoggi fuori. 
Oggi l'appoggio più bello e concreto e' quello dentro di me. Quello è il più fedele in assoluto. ecco perché cerco e credo in questo.
Grazie Carla 

Magda

 

 

Il tempo... se ne va

Rimandare, sono sempre stata propensa a rimandare ciò che devo fare. 
Le cose più ingombranti, quelle più difficoltose sono sempre rimandate o per pigrizia o per non dover affrontare il problema che via via diventa più grande.
 La paura di non poterlo superare in modo positivo mi frena, mi metto già dei paletti prima ancora di risolverlo. 
Per giorni e giorni ho il cruccio che lo devo fare, un tormento, il rimandare mi crea anche confusione.
Mah, come dice Carla, quante fotocopie si fanno e vanno a sedimentare nella mia memoria e la riempiono inutilmente.

Marisa

 

 

Un salva vita

Com’è difficile conoscere se stessi. Si conosce tanto al di fuori, poco quello che hai dentro.
E’ più difficile scoprirsi, andare alla ricerca di chi sei, non fosse per la nostra filosofia mi bastavo così, mi sarei fatta guidare dagli eventi e dal caso. 
Mi sarei accontentata e mi sarei fatta pilotare dagli altri. 
Condizionamenti, ne avrei aggiunti a quelli che già subisco e che faccio fatica a guardarmi, perché tendo a crogiolarmi nei condizionamenti.
E’ un lavoro conoscersi, ma concede delle pause e soprattutto non ti permette di andare troppo giù, un salvavita.

Marisa

 

 

Mi ha fatto riflettere

Pensione. Sto seguendo il decreto del Governo che dovrebbe far passare quota 100. Requisiti: 62 anni e 38 di contributi. 
Due anni di lavoro e poi via, vado a fare quello che voglio. Ho passato questi ultimi tempi pregustando già il momento della mia collocazione a riposo (se passa la legge). 
Ma è proprio quello che voglio ? 
Che cosa vorrà dire essere libera dagli impegni lavorativi?
Dovrei avere una alternativa valida di occupazione, un interesse, sennò ho paura che cadrei in una pigrizia tale che prenderebbe il sopravvento. 
Il lavoro ti fa fare esperienza. Il lavoro seppure non un lavoro che adoro mi permette di “stare nel mondo” mi sento viva.
Alla festa della pensione di un collega ho rivisto un ex collega, l’ho trovato intristito, invecchiato, il quale mi dice che fuori dal lavoro si sente demotivato, spento, ritornerebbe subito al lavoro ma non si può più rientrare. Il lavoro riempiva il suo vuoto. 
Mi ha fatto riflettere.

Marisa

 

 

Ero così

Stasera una Signora mi ha fatto da specchio di com'ero io non molto tempo fa.
Nel lavoro è arrivato un ragazzo giovane molto piacevole sia di aspetto che per il suo garbo. 
Quando arriva scattano subito dei meccanismi del voler piacere che sono veramente disgustosi!
Questa Signora comincia subito a parlare su tutti pur di farsi notare. Dicendo anche tante stupidaggini per essere al centro dell'attenzione. Si sbatte e si dimena per attirare l'attenzione di questo Signore. Ho visto con estrema chiarezza quanto ero simile a questa Signora in cerca di attenzione. Mi ha fatto bene da specchio come il mio bisogno mi faceva muovere in questo modo. Oggi provo disgusto e pena per tutto questo ma io ero esattamente come questa Signora.
Ho provato molto fastidio e chissà quanto ne ho provocato io! 
Grazie Carla per tutto il tuo aiuto finalizzato al mio cambiamento.

Lucia

 

 

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