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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica

Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

NUMERO 6-7-8-9  - anno 3° - Giugno-Luglio-Agosto-Settembre 2005

PAGINA 3

  "Le opinioni non possono sopravvivere 
   se non si ha l'occasione di combattere per esse"   
Thomas Mann

  egofilosofia

Mi sono fatta male da sola

1000 volte imbecille.
Sì, sono 1000 volte imbecille!
Come ho potuto pensare a qualcosa di così crudele verso qualcuno, e poi alla fine mi sono fatta male da sola, per che cosa poi?
Per aver creduto alle mie paure e per reazione, nascono le invidie.
Invidie perfide e schifose, orrende ed inutili, le ho costruite con i miei pensieri negativi, con i miei condizionamenti.
Ho fatto tutto da sola, fino ad arrivare al punto di capire che in realtà, non esistono.
Sì perché nella realtà vera, tutte queste schifezze non esistono, sono io che vivo fuori dalla realtà, dalla era verità, vivo intrappolata dalle follie che costruisco io con la mia mente.
Pensieri inutili e dolorosi, stupidi e dannosi, soprattutto dannosi a me, perché vanno nella mia memoria, ad oscurare quello che invece c'è di più vero in me.
Solo che di quella parte vera, conosco poco, mi arriva solo a tratti e neanche tutti i giorni, ma solo in alcuni sprazzi di luce.
Sono sempre stata abituata a vivere nella finzione di me, è quella che conosco di più, e la ripeto purtroppo senza neanche accorgermene.
Ma quando è che riuscirò ad allargare, ad amplificare come una musica meravigliosa la parte più vera di me?
Forse quando imparerò a riconoscere all'istante, quelli che sono i condizionamenti, che mi fanno compiere tutti gli errori che vivo come una perfetta ignorante.

Gabriella

 

Le parole della vita

La mia vita, ciò che mi crea la mia esistenza, tutto si forma tutto si muove nella continua richiesta di esistere, le parole si formano nel nostro vivere, i pensieri sono la nostra esistenza, ammasso di parole si formano dentro me, si sono creati dalla mia nascita e così via hanno creato la mia vita, mi hanno guidato nelle mie esperienze la mia vita è guidata da tutte queste parole che ho assimilato nel cammino della mia vita, il mio vivere si forma in base a ciò che ho nella mia mente, tutto ciò è assurdo eppure noi siamo ciò che pensiamo, siamo ciò che abbiamo memorizzato nel cammino della vita, siamo una copia di altre copie e tutti insieme siamo schiavi della nostra non esistenza e pensiamo di esserlo.
Quanta sofferenza nella nostra vita per essere assenti alla vita, lasciando che il passato guidi il nostro presente ed il nostro futuro. 
Tutto ciò che hai dentro è la tua schiavitù, sei schiavo di un pensiero che ti hanno messo dentro di altri e di altri ancora.
Questa è la schiavitù dell'eterno creare sempre ripescando dal vecchio che è in noi.

Peppino Carrè

 

La potatura ha dato frutto

Le mie roselline, le mie roselline sono sbocciate, fiorite, sono tantissime, bellissime, colorate.
Sono veramente tante, forse sono cinquanta, forse sono cento, non lo so, per me sono anche mille, tanto sono belle e numerose.
Io me le godo, le guardo, le accarezzo con gli occhi, le accarezzo con le mani, annuso il loro profumo, sono proprio contenta, contenta di godere di tanta bellezza, contenta del risultato, contenta di vederle, contenta per come sono, sono stata proprio brava questo inverno! 
Ho fatto un buon lavoro di potatura ed ora ne godo la bellezza, bellezza per me sinceramente inaspettata, così tanta!
Sono contenta perché ne posso godere e poi, devo essere ancora più sincera, mi ha fatto tanto piacere quando la mia vicina è venuta a dirmi che non aveva mai visto il mio balcone così fiorito. 
Lei dal suo balcone vede il mio e le piace guardare le mie roselline.
Ed io ho una gioia in più, perché ho ricevuto anche un complimento inaspettato e mi sono accorta che è proprio bello ricevere un complimento per una cosa fatta veramente bene, ed ancora di più quando ci metti impegno, passione, amore in quello che fai. 
Il complimento che ricevi lo senti proprio dentro. 
E' un riconoscimento in più che proprio non dispiace, anzi fa stare ancora meglio. 
Brava Gianna.

Gianna

 

 

Volontà di comprendere

Cadere nel tranello, cadere nel mio condizionamento, perdere di vista me stessa, mettermi in fondo alla lista, fare prima di tutto il resto così entro nel dovere e io sparisco.
Io nasco dal mio vivere se no vive il mio condizionamento.
Se sto male vivono i miei condizionamenti.
Il bisogno di essere riconosciuta, riemerge e mi soffoca, elimina la mia tranquillità, entro nei ruoli, nei personaggi di brava mamma moglie ecc. ecc.
Divento il massimo dell'efficienza e la più stanca delle persone.
Io non esisto più.
Non riconosco la bellezza che ho dentro, entro nel bisogno e vado fuori strada.

Morena

 

 

Rivedo mio padre

Rivedo mio padre che torna dal lavoro con un gelato di Pepino per me e mia madre.
Era la domenica pomeriggio ed i gelati erano quelli rimasti dai sontuosi pranzi in onore dell'Arma alla Scuola d'Applicazione. 
Lui organizzava quegli eventi, ne coordinava il buon esito e per noi a casa, senza di lui anche la domenica, era festa con il gelato ed il suo arrivo anche se per breve tempo, certo, perché poi c'era da provvedere alla cena degli ufficiali. 
Vita dura la sua, ma lui era sempre contento ugualmente.
Rigore e semplicità d'animo, un certo che di signorilità nei modi, che vedo ora eguali in mio fratello.
Invecchiando si assomiglia di più ai genitori.
Il dolore per la morte di mio padre così improvvisa mi ha fatto cancellare per anni la sua figura dentro di me, quasi che io non abbia mai avuto padre, ma solo sempre madre.
Ora vedo mio fratello e vedo lui, lo abbraccio e sento il suo calore di uomo semplice e grande lavoratore, mi pettino e sento i suoi capelli fini sotto alle mie dita, il rossetto sulle mie labbra carnose mi ricorda i suoi baci affettuosi.
Sparito troppo presto dalla mia esistenza e cancellato dentro di me il ricordo per non soffrire, ora la memoria me lo riporta accanto, come se questi anni passati non fossero esistiti.
Sento il profumo della sua colonia, la sua canzone preferita canticchiata in bagno davanti allo specchio ed il gusto del suo gelato domenicale.
Ciao papà, ringrazio Dio di averti ritrovato e di sentire un cuore d'amore vicino al mio.
Un grande abbraccio, come piaceva tanto a te.
Tua figlia Luigina.

Luigina A.

 

 

L'abitudine alla reazione

Ritrovare un pezzo di me, riscoprire quanto ho di nuovo sbagliato, anche questo è uno scoprirmi.
Scoprirmi ancora così abituata a cedere al fascino della rabbia; e già perché tutta la mia vita, ho reagito così davanti ai problemi o gli ostacoli, davanti alle cose che non andavano come volevo io, come dicevo io, e così per reazione... mi sono sempre arrabbiata!
Ma che me ne faccio, ma chi sono io per cadere in braccio a quella bestia che mi massacra e mi uccide, mi deturpa, e demolisce tutto quello che ho costruito a fatica?
Chi sono io per portare questa croce nella mia vita, per avere scelto questo modo così doloroso di vivere?
Sicuramente sono una che non ha ancora imparato molto, perché se ci ricasco, è perché la lezione non l' ho ancora imparata.
Non ho compreso, ed è per questo, che il problema si ripresenta.
Tirarsi su le maniche, imparare di nuovo a ritrovare fiducia per continuare e non cadere del tutto o fermarsi?
Che follia sarebbe, chi si ferma è veramente perduto. 
Gettarsi le cose o gli errori alle spalle, non vuol dire dimenticarsi o far finta di niente.
Significa ritrovare la forza di rialzarsi e continuare, perché il cammino è ancora lungo!

Gabriella P.

 

 

Aneddoti filosofici

Schopenhauer (che si dichiarava seguace di Kant), scrisse un opuscolo dal titolo "Arte di trattare le donne".
Tra le altre mordaci considerazioni scrive: "Fra uomini esiste, per natura, soltanto indifferenza; ma fra donne, già per natura, vi è inimicizia... anche solo incontrandosi per strada, si guardano a vicenda come guelfi e ghibellini".
Sempre Schopenhauer, di fronte all'insuccesso che nei primi tempi riscuoteva la sua filosofia, notò ironicamente: "Io non ho scritto per gli imbecilli. Per questo il mio pubblico è ristretto".

 

 

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