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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica

Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

NUMERO 6-7-8-9  - anno 3° - Giugno-Luglio-Agosto-Settembre 2005

PAGINA 5   egofilosofia

  "Per amare completamente qualcuno, 
   bisogna rendersi conto che potremmo perderlo
"   
Gilbert Keith Chesterton

 

     ARTE & CULTURA     

 

Elsa Bassino

Poesia con i pennelli 

Nell'indagine sapiente di chi della natura coglie i ritmi naturali, di chi analizza le stagioni decifrandone gli enigmi di trasformazione, di mistero, di appagamento, Elsa Bassino imposta la sua percezione in arte.
Accattivante nell'immediato riscontro visivo, la pittrice propone composizioni, prevalentemente paesaggistiche sentite e rese con trasporto, che vogliono essere espressione autentica di un mondo interiore che dona solide basi al suo senso della bellezza, ad una forma suffragata da naturali visioni che sono poesia.
Poesia dei dolci tramonti, di montagne innevate, di fresca acqua di sorgente, di blande nebbioline che trasmettono un senso di pace e donano gioia di vivere, sempre raccontata con la dolcezza tipica dell'universo femminile.
L'artista fa vivere i ricordi e la realtà in un perfetto connubio; da questa unione nasce una lunga produzione che attinge all'animo per trasferire con grande ricchezza di valori lirici tutta la gamma interpretativa nelle sue opere.
Nascono così tele percorse da vibrazioni energetiche che animano, scuotono, dirompono una natura fantastica capace di accarezzare come leggera musica il tenue tessuto romantico di un antico passato.
Dotata di una tecnica raffinata, Bassino sa interpretare il vero con una capacità di lettura che penetra l'essenziale per avvolgere di atmosfera i suoi paesaggi.
Sono racconti solari, che proiettano il fruitore in un mondo di sensazioni che spesso invitano a pensare ad un mattino settentrionale, velato da fatali, incantate nebbie che paiono cercare nel vero che ci circonda un mondo nuovo.

Elisa Bergamino

 

 

Accusare
Storia del Novecento in 366 foto segnaletiche. 
Di Giacomo Papi.

Ci sono tanti modi per raccontare la Storia, quella con la "S" maiuscola.
Fatti, persone, avvenimenti... 
n'infinità di strade per costruire, tassello dopo tassello, gli eventi che hanno portato all'oggi in cui viviamo. 
Giacomo Papi ha trovato un modo nuovo ed originale, per raccontarci quello che è stato. 
Nel suo libro 'Accusare', edito da Isbn Edizioni, ha seguito un percorso nuovo: quello di presentarci personaggi, famosi e meno famosi, attraverso una serie di foto segnaletiche. 
Proprio così: le classiche foto di fronte/di profilo che tanto spazio hanno nei film e telefilm polizieschi.
Ma quelli ritratti in questo libro non sono solo criminali famosi: sono anche attori, magari capitati dietro la macchina fotografica della scientifica per un unico errore, oppure incalliti fuorilegge, fermi nell'immagine prima di pagare per sempre per i loro crimini.
Si attraversano 156 anni: dalla foto di una prostituta di Birmingham, arrestata per il suo mestiere ad una foto, del 2004, di un uomo la cui foto non ha nulla a che fare con questo libro eppure in un altro senso le comprende tutte. 
Un uomo buono, gentile, geniale e curioso, che pagò con la vita, il 26 agosto del 2004 il suo voler capire, aiutare il prossimo, a prescindere dal colore della pelle e dalle ideologie: è l'ultima foto, prima del suo barbaro e disumano assassinio, di Enzo Baldoni, il reporter freelance strappato ai suoi cari ed ai suoi innumerevoli amici, in un giorno di follia, a Baghdad.
Vediamo nella loro attonita stolidità, volti di persone di cui abbiamo letto sui libri: attentatori, rapinatori e semplici attori, magari fermati per aver guidato in stato di ebbrezza. 
E poi i Rosemberg, accusati ingiustamente di spionaggio a favore dei sovietici e mandati alla sedia elettrica. 
E Stalin, Al Capone, Sacco e Vanzetti. Janice Joplin e Elvis Presley...
Wrestlers e pugili, ladri e serial killer. 
Per ognuno un po' di storia, per conoscere le loro anime, oltre i loro volti spauriti.
In coda al libro le note di Giacomo Papi, che ci accompagna in un viaggio nel libro, da filo conduttore per un viaggio affascinante e crudele, proprio attraverso l'umana crudeltà.
Un libro intensissimo, da leggere per meditare, per riattraversare un secolo e mezzo di avvenimenti, attraverso il volti, letteralmente, di chi ha, nel bene o nel male, da carnefice o vittima, contrassegnato la Storia. 
Enzo Baldoni aveva progettato questo libro assieme a Giacomo Papi. 
Un ultimo guizzo di un uomo geniale, purtroppo, per sempre, a noi strappato.

E. B.

 

Ieri in campagna

Luigi Garrone, in questo suo libro esprime il sentimento di persona attenta al vivere, il suo presente è sempre costante. 
I suoi racconti vissuti sono stampati nella sua memoria e si percepisce la conoscenza che egli ne trae, ne fa tesoro.
Si sente la serenità tipica di chi osserva e comprende, per far crescere la propria coscienza, partecipe al mondo che lo circonda.
"Ieri, in campagna" è un'opera che merita essere letta perché è la sensibilità di un personaggio come Luigi Garrone.

Carla Orfano

 

 

Viglione alla Banca Sella

Una bella mostra del noto pittore torinese Raul Viglione è allestita nei locali della Banca Sella in piazza Castello 125 a Torino. 
Si tratta di una interessante esposizione delle tele del bravo artista, scelte tra quelle che maggiormente illustrano il titolo della rassegna: "La Torino storica, da piazza Castello alla Gran Madre".
E' una personale da non perdere anche se, per motivi di ospitalità, l'orario di apertura dei locali non è tra i più felici. 
Infatti la Mostra che rimarrà sino al 16 giugno prossimo, ha per orario dalle ore 9.00 alle 13.20 e dalle 14.40 alle 15.40.
Mago della raffigurazione, artista di grande sentimento e di acuta osservazione, Viglione propone una Torino quale vorremmo che fosse: romantica, gentile, educata, pulita, con quella regalità sabauda che la elessero capitale del Regno Unito. 

E. B.

 

 

El giust

Da una canzone liturgica: 
"Dreub ij tò brass e cor incontra a Nòssgnor incheu a so cà a drobi per Te…"

 
El giust

Incheu dòp tanti tribilassiòn
J'euj per samp a t'hai sarà
E sa tara confusa a t'hai lasà!
Dòp vinteses agn
da quand Papa 't sii stà elegì
pròpi mè 'n sant a t'hai vivì,
savanda 'rbeché
si sbaglio che noi continuoma a fé!
Te "Gioan Paolo Second"
Papa di giovo,
a di pì disgrassià
t'hai drobin-i ina strà,
e mè 'n pari che 'l conòss ij so fieu,
duan da noi a t'hai marcià,
sensa schivé 'l tribilassiòn,
a Tò cros a t'hai savì portè.
O Tò nòm a la storia 'l passerà,
Papa giust,
Papa grand,
pirchè a t'hai vivì
a Tò vita, ij Tò di
còn a goi d'indiché
cola strà… col marcé,
con amor e con-a volontà
sansa farina continoè,
e duan da noi Te…per prim t'hai facc!

Il giusto

Oggi dopo tante tribolazioni, 
gli occhi per sempre hai chiuso
e questa terra confusa hai lasciato! 
Dopo ventisei anni 
da quando Papa sei stato eletto
proprio come un santo tu sei vissuto
sapendo riprendere
questi errori che noi continuiamo a fare! 
Tu "Giovanni Paolo Secondo"
Papa dei giovani
e dei più disgraziati 
ci hai aperto una strada
e come un padre che conosce i suoi figli
davanti a noi Tu hai camminato
senza schivare le Tribolazioni
e la tua croce hai saputo portare
Il tuo nome alla storia passerà.
Papa giusto, 
Papa grande,
perché hai vissuto 
la tua vita ed i tuoi giorni
con la gioia di indicare
quella strada… quel marciare
con amore e buona volontà
senza fatica continuare
e davanti a noi Tu… per primo hai fatto!


Luciano Ravizza         

 

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