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Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

N° 2  anno 19° - Ottobre 2020

PAGINA 8

   "Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere,   
ma quella che si adatta meglio al cambiamento"    
Charles Darwin

alloro

* Le favole di Gianna *

IL PICCOLO ALLORO

In un paese non tanto lontano c’era e c'è ancora un bel giardino con molti fiori e molti alberi, i più belli del mondo. Ci sono i tulipani, gli iris, le rose, le margherite, gli olmi, i ginepri, i pini e tanti altri ancora.

In quel giardino lavorano i giardinieri più bravi della terra. I fiori e gli alberi di quel luogo hanno una qualità unica e rara: possono comunicare con il proprio giardiniere e stabilire le cure necessarie alla loro crescita. Possono anche chiedere la quantità e la qualità di acqua preferita. Qualcuno sceglie l'acqua Smeraldina, qualcun'altro l'acqua Fiuggi, qualcun'altro ancora l'acqua Panna. I fiori e le piante di quella meravigliosa località possono indicare al proprio giardiniere anche il tipo di concime da somministrare.

I giardinieri non interferiscono e rispettano a fondo le richieste di ogni singola pianta o di ogni singolo fiore, perché sanno ascoltare e lavorare con il cuore.

In quel giardino, ogni anno, viene indetto un concorso per premiare il fiore o la pianta che si è particolarmente distinta nella crescita e nella bellezza. La giuria è composta da cinque giardinieri scelti a sorteggio dagli abitanti del paese e il loro giudizio è insindacabile e inappellabile.

In quel bel giardino, qualche anno fa, c'era anche un piccolo albero di alloro, profumatissimo. L'albero, però, stentava a crescere perché gli abitanti del paese, ogni giorno, gli strappavano le foglie e i rami per aromatizzare gli arrosti di capretto e per fare le tisane digestive e curative. L'alloro, pur contento di essere gradito, si era stancato di restare sempre piccolo e voleva anche lui partecipare al concorso di quell’anno. Pregava gli abitanti del paese di lasciarlo in pace, di lasciarlo crescere e li invitava ad usare il rosmarino e il mirto per aromatizzare gli arrosti e la salvia per le tisane.

Gli abitanti del paese non gli davano ascolto ed anzi continuavano ad usare le sue foglie perché erano le più aromatiche.

Il piccolo alloro, stanco di restare sempre tale, chiese al suo giardiniere di innaffiarlo tutti giorni con dieci gocce di acqua di mare cristallino, con mille gocce di acqua minerale della sorgente lì vicina e di concimarlo, ogni settimana, con le foglie secche, ben tritate, dell’aranceto.
Il suo giardiniere non si stupì di questa, apparentemente, strana richiesta perché sapeva benissimo che doveva rispettare le preferenze di ogni singola pianta affidata alle sue cure.

Così, per un anno intero, il piccolo alloro fu curato come aveva chiesto.

Mancavano ormai solo quindici giorni alla data del concorso e tutti i fiori e tutti gli alberi si impegnarono, molto seriamente, a diventare più belli e più alti. Ognuno ambiva a vincere il primo premio. Il piccolo alloro sembrava sempre lo stesso. Ma lui non si preoccupava, perché era certo che la terapia scelta avrebbe funzionato a dovere e sapeva, anche, di poter contare sull'influsso magico della luna piena, sua cara amica.
La notte prima del concorso, mentre tutti dormivano e la luna illuminava dolcemente il giardino, cominciò la trasformazione del piccolo buon alloro.
L’indomani, all'alba, tutti i fiori, gli alberi, i giardinieri, la giuria, gli abitanti del paese rimasero stupefatti alla vista dell'alloro.
Il piccolo alloro non era più tale, si era trasformato in un albero alto e rigoglioso, il suo profumo si espandeva per tutto il giardino ed oltre, i suoi rami si estendevano ad ombrello sui tulipani e su tutti i fiori e tutti gli altri alberi si inchinarono davanti a tanta fierezza e forza.

La giuria, per la prima volta nella storia del concorso del giardino, non ebbe dubbi e ad unanimità assegnò il primo premio all’alloro per la sua bellezza, per la sua crescita rigogliosa, per la sua forza e lo nominò primo albero dell’anno, del giardino più bello del mondo.

(5 maggio 2020)

Gianna

 

 


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