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Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

NUMERO 3 - anno 3° - Marzo 2005

PAGINA 2

  "È meglio trovare un uomo ed una donna felici,  
che un biglietto da 5 sterline !"
Robert Stevenson

 

Non c'è niente da capire

La verità non si trova fuori di me.
Tutto serve nella vita per comprendere quando si và fuori.
La vita è dentro di me.
L'uomo rimane così come un cretino perché non comprende.
Ma poi quando si sveglia comprende che non c'è niente da capire.
Sono tutti giochi della mente.
E rimane li incredulo anche se tutta la sua mente continua un cammino che ormai non gli appartiene più.

 

Voglio vivere

Dentro di me tutto si muove e si muove in base a quello che vedo fuori.
Dentro di me ci sono io. Che voglio vivere veramente.
Ci sono io che osservo,cerco, mi invento,soffro.
Dentro di me c'è tutto quello che accade e tutto comincia da lì.
È lì che si forma tutto. 
L' uomo cerca di comprendere come funziona per soffrire meno.
Queste energie che si muovono seguono una legge.

 

È giusto così

Quando uno non sa veramente quello che è.
Vaga nello spazio di se stesso facendo vivere tutto quello che crea solo sofferenza.
E non sa che dentro di se c'è tutto e non ha bisogno di niente.
Quando un uomo vuol trovare quella quiete che non c'è fuori.
Quando un uomo sa che l'abbandono è solo verso se stesso.
Tutto questo mi gira. 
A volte un subbuglio di pensieri mi schiaccia.
Soltanto la volontà di andare avanti e di sentire dentro un non so che.... è giusto così.

Enzo

 

Ho visto la luna, ieri!

Ho visto la luna, ieri.
Lo so, l'ho vista milioni di volte ma, come dire, la vedevo ma non la sentivo, non percepivo la sua totalità.
Quando vedevo uno spicchio di luna vedevo quello e nient'altro, come se la sua forma fosse quella e basta e domani un'altra ancora.
Ieri ho percepito l'ombra che la copre e lo spicchio era diverso, quella mezzaluna era parte di un intero solo in ombra.
Sentivo la luna là nel cielo con le sue zone in luce visibili e le sue zone d'ombra, che, dentro di me,qualcosa ha visto.
Mi sono chiesta il perché, il come mai non me ne ero accorta prima, come mai la mia visuale era diversa e con quali occhi io la vedevo prima e la vedo ora.
È un assurdo! Ora che i miei occhi ci vedono meno, l'ho vista meglio, era per me tutta intera, era la luna, era un essere che come me popola questo grande spazio con luci ed ombre.
L'ho vista con sentimento e con tutto il mio cuore.
Grazie luna!

Luigina

 

 

Testa piena

La mia testa con il tempo è diventata un cassonetto d'immondizia piena stracolma di schifezze che nessuno svuota e così marcisce!
In me non c'è raccolta differenziata: tutti i miei pensieri, i miei bisogni, colpe,condizionamenti, paure,risentimenti, finiscono nella mia capa che non c'è la fa più a smaltire.
Quando morirò, penso,vorrei essere sepolto con in tasca il mio portafortuna: un pupazzo che mio figlio vinse in una giostrina più di dieci anni fa e che nonostante fosse stato mutilato delle orecchie e destinato ad un cassonetto ho salvato e conservato. Lo tengo sul mobile del tinello, l'ho messo su un cavallo di Murano per farlo sentire importante perché per me è importante: quando lo guardo sento amore corrisposto. 
Però .... essere costretto a cercare amore da un pupazzo! 
Detto tra me e voi: uno alla fine ha quel che si merita!

Piero Cavallo

 

Farsi condizionare

Farsi condizionare, un attimo, un pensiero!
Tutto è tranquillo, normale, le paure tacciono, poi una frase, una parola, l'esperienza negativa di un altro che ti sta seduto di fronte e la fai entrare, la fai tua e tutto traballa.
Poi arrivano altre frasi o altri ricordi buttati fuori dalla memoria. 
Mammamia che guaio! 
Le certezze di prima sono in bilico, i dubbi avanzano, s'intrecciano e danno forma a nuove immagini, non più di certezza ma di paura.
Quello che dieci minuti prima era normale diventa una cosa difficile da superare, una cosa da temere e un malessere fisico è padrone di te.
No no, via tutta questa roba, è un inganno, non è dignitoso andargli dietro, ma non vuole andarsene subito, anche se ben smascherato. Ci riprova, bussa con mille paure, vuol limitare l'azione e l'esperienza.
Un attimo e la pagina può essere girata a destra o a sinistra e via si và avanti.
Quante volte ho dato spazio a tutto questo? e ogni giorno! 
All'incirca sempre, poiché i sensi incamerano e la mia non presenza mi ha sempre fregata.

L. A.

 

 

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