Ego Filosofia:
HOME
IL GIORNALE EGO

leggi il giornale EGO:
numero ZERO

2003:
numero 1
numero 2
numero 3-4
numero 5-6-7
numero 8

2004:
numero 1
numero 2
numero 3
numero 4
numero 5-6-7
numero 8-9-10-11
numero 12

2005:
numero 1-2
numero 3
numero 4
numero 5
numero 6-7-8-9
numero 10
numero 11
numero 12

2006:
numero 2
numero 3
numero 4-5
numero 6-7-8-9
numero 10-11
numero 12 

2007:
numero 1
numero 2
numero 3
numero 4-5-6-7
numero 9-10-11
numero 12

2008:
numero 1
numero 2-3
numero 4-5-6
numero 7

2009:
numero 1
numero 2-8
numero 9

2010:
numero 10

2011:
numero 1
numero 2

2012:
numero 1

2013:
numero 1
numero 2
numero 3

2014:
numero 1
numero 2
numero 3

2015:
numero 1
numero 2
numero 3

2016:
numero 1

2017:
numero 1
numero 2
numero 3
numero 4

2018:
numero 1
numero 2

2019:
numero 1
numero 2
numero 3

2020:
numero 1
numero 2
numero 3

 

Ego - il giornale
Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica

Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

NUMERO 3 - anno 3° - Marzo 2005

PAGINA 4

  "L’odio non cessa per azione di altro odio, ma per amore"  
Budda

 

Ero: nulla

"Nadia X, ora coniugata Y"
"Nadia X" invece non era nulla, nulla.
Qui piango, le lacrime scendono. 
Anche se capisco che si tratta di uno stato d'animo che la memoria ha conservato intatto per me. 
La memoria ha tenuto quella Nadia in serbo così com'era, per farmela vedere adesso, se ho il coraggio, come se non fossero passati trentacinque anni da allora.
Perché a quel tempo pensavo di fare un salto di qualità, che mi riscattasse da quel nulla che portavo avanti, in mezzo agli altri, senza sapere di esserci, senza sapere perché ero lì, povera piccola!
Ho un tale rifiuto a scrivere, se penso che mi devo finalmente guardare questa cosa, così come sta, se adesso voglio capire perché, che ci faccio qui al mondo.
La differenza tra adesso e allora è profonda, vale una vita: adesso so di esserci. 
E questo regalo enorme che ho ricevuto mi fa commuovere.
È un punto fondamentale, dal quale vorrei veramente partire alla riscossa, alla scoperta di me, di quella che si deve ancora raccontare, che si deve ancora scoprire, che vuole diventare migliore, che vuole veramente vivere, e vivere bene, la vita. 
Ma è come se ora, insieme a questo regalo, un accanimento alle circostanze mi sferzasse con un incalzare veloce e violento.
Proprio una come me, che conduceva una vita piatta, fatta di vuoti e di abitudini anche alla sofferenza.
Penso a quello che credevo "un salto di qualità": cognome nuovo, identità nuova, tutto sarebbe migliorato.
Ho continuato a sentirmi esattamente il nulla di prima, con un nuovo personaggio da far vivere, accanto a un nuovo burattinaio che mi faceva sentire meno di niente.
Mi avessero detto allora: "Sii te stessa!", non avrei saputo come essere, perché io non ero: la cosa in assoluto più dolorosa che io abbia mai provato.
Il peccato più grave, in assoluto, di cui una persona si possa macchiare: la negazione di se stessi, l'ignoranza di se stessi.
Ecco perché continuerò a benedire quello che sento ora, "come" mi sento ora, nonostante la difficoltà di questi momenti.
E penso che, quando si è presenti a noi stessi, anche il dolore ha una dimensione diversa, anche il dolore lo sentiamo da "coscienti". 
In memoria lo facciamo entrare da coscienti.
Perciò ora mi domando: ma è proprio necessario che io debba soffrire così?
E allora mi esce un bel vaffan…
Perché vedo che col dolore spreco molta energia, energia che mi serve per tenere duro. 
Ce n'è tanto bisogno e ce n'è in giro poca, molto poca!

Nadia X

 

 

Quando dipingo

Quando dipingo io sparisco ma sono io veramente.
Io e il foglio, io e i colori io e il mio pensiero, che va sul foglio.
Escono le sfumature che sono i miei pensieri liberi, non quelli condizionati.
Dipingo e sono sola, dipingo e sono veramente me stessa, vera, e libera di esprimermi, non me ne frega niente, se non di essere lì nel colore, non sento giudizio, critica o paure, sono libera nel foglio e nella scia di colori.

Gabriella

 

Il mio mondo virtuale

Scrivere le mie parole scrivo i miei pensieri che si muovono dentro me tutto si muove come se il resto non esistesse, la vita attorno a me diventa un sottofondo, la gente si mischia con il resto, esisti solo tu nel tuo mondo virtuale che ti guida nella vita vedendo gli altri ed il mondo in base ad un tuo desiderio, l'assurdo del nostro vivere. 
Noi pensiamo così intensamente la nostra vita che siamo immersi totalmente in ciò che pensiamo. 
Navighiamo nel mondo ma non ci accorgiamo di esso, l'eterno distacco da ciò che ci circonda, nessuno vede nessuno, tutti vedono il proprio pensiero e non pensano nemmeno che altre persone esistono se non solo per coprire i propri desideri, la freddezza della vita, il ghiaccio dell'anima, non c'è unione con quello che ci circonda, non c'è unione in noi stessi. 
Noi vediamo quello che siamo, non c'è nessuno che ha colpa di tutto ciò, l'uomo c'è immerso da quando esiste. L'esistenza dell'uomo si è un po' confusa, ha perso la fratellanza dell'essere assieme su questo pianeta.

P. C.

 

 

Parlare molto
E chi ascolta pensa: che persona sicura!

La poca responsabilità della mia esistenza, cadere nell'inganno del proprio io, cadere nell'inganno della mia mente. 
Tutto è molto sottile e tutto si insidia in me e prende i comandi della mia vita, creandomi la falsità della mia propria verità, uno si crea il suo mondo dimenticando quello che è veramente. 
È inutile nascondersi dietro una falsa umiltà quando dentro c'è dell'altro, quando dentro c'è il tuo io che vuole esprimersi che cerca riconoscimento.
Quello sei tu , è lì che nasce la comprensione del tuo io, è lì che puoi vederlo e sentire quanto è grande il suo bisogno di essere riconosciuto. 
Uno per falsa modestia inganna la sua vita, così facendo non lasci vivere la tua espressione, non riconosci ciò che sei perché ti giudichi e si perde l'occasione di un buono specchio, del tuo essere veramente, si perde l'occasione di conoscere qualcosa in più di se stesso: quanto fine e sottile è la nostra mente, quanto è pronta a nasconderci agli occhi degli altri vivendo un suo film. 
Verso gli altri uno è sommerso dal suo personaggio e non si accorge che sta vivendo una falsità di quello che è veramente dentro.
Uno parla tanto e chi lo ascolta pensa "che persona sicura", non sa che quella persona è smarrita e cerca la sua esistenza nei consensi degli altri, tutto si può vivere, basta non ignorare nessuna parte della tua composizione altrimenti non ci sarà mai pace dentro di te.

Pepino Carè

 

 

37° all'ombra

Ansia, paura; sempre ansia e sempre paura !
Sensi che vogliono, sensi che cercano.......
Mani ghiacciate, piedi freddi; estremità che cercano calore. 
Estremità che ti fanno sentire che ci sono magari solo con un prurito.
È il mio bisogno d'Amore; un Amore che io non posso dare e così riscaldo il piede sinistro gelato appoggiandolo sulla coscia destra; il destro sulla coscia sinistra...
Le mani le riscaldo mettendole sotto le mie natiche che hanno sempre 37 gradi all'ombra...
So che sono avvertimenti, so che sono delle richieste. 
Le sto a sentire aspettando che qualcosa o qualcuno dentro me decida qual'è la mia strada.
Una volta pensavo che l'immobilismo fosse una concausa dell'infelicità adesso so che l'attesa è una pausa necessaria al nostro Io per ripartire.
Una volta pensavo che bisognasse prendere una decisione a tutti i costi: giusta o sbagliata.
Adesso so che attendere non è vigliaccheria ma è aspettare che giunga il momento...
Ora so che in noi c'è la strada e il momento!

P. C.

 

E G O
Centro Culturale di Ricerca Filosofica

via Reano 1/bis - 10141  Torino
tel. e fax +39 011 3853793 
e-mail  ego@egofilosofia.it 

- Ego ©2002-2020

torna alla home page

sali ad inizio pagina